Roma, 9 settembre 2025 – In un’intervista esclusiva rilasciata a La Stampa, Roberto Vannacci, europarlamentare e vicesegretario federale della Lega per Salvini Premier, ha ribadito con fermezza la sua volontà di imprimere una svolta culturale e politica all’interno del partito, definita da lui stesso come la volontà di “vannaccizzare la Lega”. Pur chiarendo di non avere alcuna intenzione di sostituire Matteo Salvini, Vannacci ha sottolineato come il suo impegno sia rivolto esclusivamente alla crescita e al rafforzamento del partito.
La posizione di Vannacci e il rapporto con Salvini
Intervistato a Strasburgo durante una pausa dai lavori parlamentari, il generale Vannacci, eletto eurodeputato nel 2024 e divenuto membro effettivo della Lega nel 2025 dopo aver cessato il servizio militare, ha dichiarato: “Non voglio prendere il posto di Salvini, riconosco la sua leadership assoluta come segretario federale“. Vannacci ha spiegato che la sua attività politica si concentra soprattutto sul mandato europeo e sulla campagna elettorale per le prossime elezioni regionali in Toscana, dove coordina la compagine leghista.
Nonostante le critiche e le resistenze interne da parte della cosiddetta ‘vecchia guardia’ del Nord, tra cui nomi di spicco come Attilio Fontana, Massimiliano Romeo e Gian Marco Centinaio, il generale ha evitato polemiche e ha invitato a procedere uniti: “Da parte mia non c’è competizione, né acredini, né attriti con nessuno. Andiamo avanti uniti, ‘Make the League great again’“.
La “vannaccizzazione” della Lega: un modello per il partito
Il concetto di “vannaccizzazione” fa riferimento al desiderio di Vannacci di portare i propri princìpi e la propria esperienza militare e politica all’interno della Lega, integrandoli con quelli degli altri leader interni. Come ha spiegato lo stesso europarlamentare, “Fontana farà la fontanizzazione della Lega, Centinaio la centinizzazione, e io la vannaccizzazione. Non sono correnti, ma sinergie che contribuiscono a un progetto più grande“.
Vannacci difende anche la sua popolarità elettorale, ottenuta anche grazie a riferimenti ideologici e culturali controversi, ma che evidentemente riscuotono consenso in alcune aree del partito. Le critiche interne, tuttavia, non sembrano intaccare la sua determinazione a portare avanti il proprio percorso politico, sempre nel rispetto della leadership di Salvini e in vista dell’obiettivo comune di rafforzare la Lega nel panorama politico italiano.
Con questa posizione, Roberto Vannacci si conferma una figura emergente e discussa all’interno della formazione guidata da Matteo Salvini, impegnata a consolidare il proprio ruolo sia a livello nazionale che europeo.




