Un altro Berlusconi potrebbe sbarcare sulla scena politica italiana: Pier Silvio ci sta pensando seriamente
Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente esecutivo e amministratore delegato di MFE-MediaForEurope, ha recentemente espresso riflessioni che riaprono il dibattito sulla possibile entrata in politica del figlio di Silvio Berlusconi, figura iconica della politica italiana. Durante un’intervista, Pier Silvio ha sottolineato la sua grande passione per il contatto con le persone comuni, un sentimento che lo porta a pensare alla politica come a una possibile futura sfida, pur frenando nettamente ogni attualità di questa ipotesi.
Pier Silvio Berlusconi e il rapporto con la politica
Pier Silvio, che oggi ha 56 anni, ricorda che suo padre Silvio Berlusconi entrò in politica a 58 anni, e pertanto non si sente ancora pronto a seguire le sue orme in prima persona. “Non ho nessuna intenzione né sto pensando alla politica, ma guardando al futuro non escludo una sfida completamente nuova”, ha spiegato. Il legame con il padre, scomparso nel 2023, resta forte: “Lo apprezzo più di prima, mi manca più di prima”, ha aggiunto. Riferendosi alle attuali crisi internazionali, Pier Silvio ha immaginato che Silvio Berlusconi “si sarebbe scatenato” per tentare di fermare i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, anche se con metodi forse oltre il limite.
Forza Italia e le prospettive future
Sul piano politico, Pier Silvio ha ripreso il discorso su Forza Italia, partito fondato dal padre e attualmente impegnato a mantenere il proprio ruolo nel centrodestra italiano. Ha ribadito che Forza Italia deve rappresentare “una forza liberale e moderata, con una spinta progressista sui diritti di tutti”. Sottolinea inoltre il valore di figure come Antonio Tajani, definendolo indispensabile per il partito.
Sfide imprenditoriali e strategie per Mediaset
Sul fronte imprenditoriale, Pier Silvio ha criticato il sistema attuale di assegnazione del tax credit per il cinema, evidenziando che Mediaset ne riceve pochissimo, mentre i finanziamenti finiscono spesso alle multinazionali che acquistano produttori italiani indipendenti, escludendo realtà come Rai e Mediaset. “Va rifatta la legge dalla A alla Z”, ha affermato con fermezza.
Riguardo al futuro di Mediaset e alle collaborazioni internazionali, il manager ha commentato l’ipotesi di una partnership con il gruppo ceco Ppf, importante azionista di ProSiebenSat.1, dopo le Opa sulle emittenti tedesche. Pur non chiudendo la porta a collaborazioni, ha evidenziato le difficoltà di progetti condivisi: “Per un progetto così ambizioso devi farlo in autonomia”. Tuttavia, l’interesse per un socio forte con esperienza nel settore media rimane aperto, purché Mediaset mantenga il controllo strategico del progetto paneuropeo.
Queste dichiarazioni riflettono la complessità del ruolo di Pier Silvio, diviso tra l’eredità politica del padre e la guida di una delle maggiori aziende mediatiche europee, in un contesto di sfide globali e trasformazioni del settore.






