Roma, 15 dicembre 2025 – Circa 60.000 studenti hanno aderito alla petizione online per chiedere le dimissioni della ministra Anna Maria Bernini, promotrice della controversa riforma universitaria che ha introdotto il cosiddetto semestre filtro. L’iniziativa, lanciata da Primavera degli studenti, Unione degli Universitari (UDU) e Associazione Dottorandi e Dottori di ricerca in Italia (ADI), culminerà domani, martedì 16 dicembre, con un sit-in davanti alla sede del Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) a Largo Antonio Ruberti, 1, in concomitanza con la prima seduta del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU), convocata per le 16:00.
La protesta contro le scelte di Bernini
Gli organizzatori sottolineano che le criticità della riforma Bernini sono evidenti: un aumento della competitività senza precedenti, che genera ansia e frustrazione negli studenti, senza risolvere il problema storico dell’accesso a Medicina, come più volte ammesso dalla stessa ministra. Il semestre filtro, infatti, è stato contestato anche da studenti che hanno vissuto direttamente le difficoltà derivanti da questa misura, che limita la possibilità di proseguire gli studi universitari dopo i primi mesi.
Durante il flash-mob, gli studenti hanno annunciato che sarà la prima occasione di confronto con la ministra Bernini dopo le sue recenti dichiarazioni, nelle quali aveva definito gli studenti “inutili” e “poveri comunisti” in un intervento pubblico ad Atreju, scatenando ulteriori polemiche.
Il ruolo del CNSU e il contesto istituzionale
Il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, organo consultivo del Mur composto da 30 membri eletti, rappresenta la voce ufficiale degli studenti universitari italiani. Presieduto da Alessia Conti (UDU), il CNSU è chiamato a esprimersi su temi cruciali quali le riforme universitarie, il diritto allo studio e i finanziamenti. L’incontro di domani presso il Mur sarà quindi un momento istituzionale importante in cui la comunità studentesca presenterà le proprie istanze, chiedendo anche l’abolizione del semestre filtro e le dimissioni di Bernini.
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