Strasburgo, 17 giugno 2025 – La commissione giuridica del Parlamento Europeo ha deciso di rinviare la votazione sulla revoca dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis, eurodeputata eletta con Alleanza Verdi e Sinistra (GUE/NGL), originaria di Milano. La decisione, inizialmente prevista per il 24 giugno, è stata cancellata dall’ordine del giorno senza una motivazione ufficiale.
Il rinvio sulla revoca dell’immunità
A denunciare la situazione è stata Silvia Sardone, vicesegretaria della Lega ed europarlamentare, che ha definito il rinvio come un tentativo di Salis di sottrarsi alla giustizia. “Il pianto di Ilaria Salis ha funzionato, almeno per ora,” ha affermato Sardone, sottolineando come per altri eurodeputati le decisioni sull’immunità siano molto più rapide, mentre il caso Salis si trascina da oltre un anno senza una chiara spiegazione.
Sardone ha criticato l’atteggiamento della sinistra, accusandola di voler impedire che Salis affronti il processo per cui è indagata: “È imbarazzante vedere una sinistra disposta a tutto pur di impedirle di comparire in tribunale. A quanto pare la giustizia non è uguale per tutti: se sei di sinistra, puoi evitare di comparire in tribunale.” L’eurodeputata leghista ha annunciato che continuerà a sostenere la necessità che Salis risponda in giudizio, smettendo di “dipingersi come una vittima perseguitata”.
La vicenda giudiziaria di Ilaria Salis
Ilaria Salis è stata arrestata a Budapest nel febbraio 2023 con l’accusa di aver aggredito tre militanti neonazisti durante una manifestazione antifascista. La sua detenzione, durata quasi un anno in condizioni criticate a livello internazionale, ha suscitato forti polemiche. Nel maggio 2024, dopo aver versato una cauzione, le era stato concesso l’arresto domiciliare, ma solo con l’elezione a eurodeputata nel luglio 2024 ha ottenuto la liberazione e l’immunità parlamentare.
Il governo ungherese ha chiesto la revoca dell’immunità di Salis nel 2024, dando il via all’iter che ora è stato sospeso dalla commissione giuridica del Parlamento Europeo. L’eurodeputata, che si è dichiarata non colpevole, continua a essere al centro di un acceso dibattito politico e giudiziario che coinvolge anche le istituzioni europee.






