Roma, 31 ottobre 2025 – Il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini è tornato a difendere con forza la riforma della giustizia, sottolineando che le critiche provengono solo da una parte marginale della magistratura. Ospite di Radio Anch’io su Rai Radio1, Salvini ha affermato che a lamentarsi sono “una minoranza di giudici politicizzati, quelli che fanno politica e non lo nascondono”, mentre la stragrande maggioranza dei magistrati “vuole solo lavorare serenamente, senza pressioni o appartenenze”. Ha poi chiarito che le sue parole non riguardavano il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, ribadendo che “ci sono 9.000 giudici e solo un piccolo gruppo agisce in chiave politica”.
La riforma della giustizia e il referendum
Salvini ha anche commentato le posizioni di Matteo Renzi sul referendum legato alla riforma, considerato da molti come un voto politico sul governo. “Renzi di referendum persi e di dimissioni mancate se ne intende”, ha ironizzato il leader leghista, precisando però che “saranno gli italiani a decidere, come avviene in tutti i Paesi civili, se vogliono una giustizia finalmente libera dalla politica”. Il referendum, secondo Salvini, rappresenterà una scelta chiara: “Chi pensa che la giustizia funzioni bene così com’è voterà per non cambiare nulla; chi crede che serva una riforma, voterà a favore. In gioco non c’è il futuro di Salvini o di Renzi, ma quello del Paese”.
Salvini: “Separare le carriere è nell’interesse di tutti”
Il ministro ha insistito sull’importanza della separazione delle carriere tra magistrati e pubblici ministeri, definendola “una misura normale, meritocratica e attesa da anni”. Per Salvini, “togliere le correnti politiche dai Tribunali significa restituire libertà ai giudici e garantire promozioni basate sul merito, non sull’appartenenza ideologica”. Ha poi ricordato che anche “esponenti del centrosinistra hanno applaudito la chiusura di questo percorso, riconoscendo che serve a rendere la giustizia più equa e trasparente”.
Salvini: “Il Ponte sullo Stretto si farà”
Nel corso della stessa intervista, Salvini ha parlato anche del Ponte sullo Stretto di Messina, ribadendo la propria determinazione nel portare avanti l’opera. “Lo voglio fare, e non mi interessano gli scontri”, ha dichiarato, rispondendo a una domanda sui toni più concilianti adottati dopo lo stop della Corte dei Conti.
Le parole su Zaia e le polemiche mediatiche
Alla domanda su una presunta divergenza con il governatore del Veneto, Salvini ha risposto: “Zaia ha già smentito”. Ha poi attaccato alcune testate giornalistiche: “La Stampa e Repubblica pubblicano da anni titoli contro la Lega e contro di me. Ma la vera domanda è un’altra: il ponte serve o no? Chiedetelo ai siciliani, ai calabresi, agli italiani e agli ingegneri che realizzano infrastrutture in tutto il mondo”.
Con queste parole, Salvini ha ribadito la doppia linea della Lega: riforma della giustizia per “liberare i tribunali dalla politica” e grandi opere come il Ponte per “modernizzare il Paese e unire il Sud al resto d’Italia”.
Per approfondire: Approvata la riforma della giustizia. In primavera ci sarà un referendum sulla separazione delle carriere




