Ancona, 1 settembre 2025 – Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva, ha rilanciato l’importanza del centro riformista come elemento decisivo per la vittoria elettorale, prendendo spunto dalla recente esperienza in Liguria. Lo ha fatto intervenendo a margine di un evento ad Ancona a sostegno della candidatura di Matteo Ricci alla presidenza delle Marche, dove è in corso la campagna elettorale per le regionali.
Il centro riformista, chiave per la vittoria secondo Renzi
“Il Pd di Schlein è molto a sinistra. È evidente che per vincere serve anche il voto del centro riformista, altrimenti si fa quello che è successo in Liguria: hanno messo il veto e hanno perso. Poi hanno tolto il veto a Genova e Salis ha vinto”, ha sottolineato Renzi, facendo riferimento al caso ligure dove l’assenza di un’alleanza larga ha portato alla sconfitta del centrosinistra.
Riferendosi alla coalizione di centrosinistra nelle Marche, che vede unito il Pd con Italia Viva, M5S, Avs, Rifondazione Comunista e alcune liste civiche, Renzi ha spiegato che “pensare che nelle Marche ci sia il campo largo è la grande possibilità di far vincere Ricci”. Ha inoltre evidenziato le qualità del candidato, definendolo “un uomo di sinistra” ma capace di rispondere anche alle esigenze delle imprese, andando oltre le questioni ideologiche.
Critiche alla gestione sanitaria di Acquaroli e risposte alle polemiche
Sempre ad Ancona, Renzi ha criticato duramente la gestione della sanità da parte del governatore uscente Francesco Acquaroli, definendola “non fiction, ma un film horror” e ha ironizzato sulle proposte della Zes all’ultimo minuto, bollandole come una “commedia dell’Italietta degli anni ’70”. Ha inoltre difeso Ricci dalle accuse giudiziarie, affermando di conoscerlo da una vita e di essere certo che sarà un ottimo presidente di Regione, così come lo è stato da sindaco.
Infine, Renzi è intervenuto sulle polemiche con la Francia in tema di dumping fiscale, replicando al primo ministro francese Bayrou: “Basta polemiche inutili dei francesi. Nel caso specifico ha ragione Palazzo Chigi e l’Italia: quelle leggi le abbiamo fatte noi nel 2016”. Ha aggiunto che tali normative hanno portato più entrate nelle casse dello Stato e hanno favorito il ritorno di talenti dall’estero.






