Con un motu proprio, papa Leone XIV ha modificato l’assetto degli investimenti del Vaticano, riducendo parzialmente il potere dello Ior (Istituto per le Opere di Religione) e rafforzando il ruolo dell’Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica).
La nuova architettura voluta da papa Francesco
Prima di papa Leone XIV, già papa Francesco aveva avviato una riforma in questa direzione, introducendo un Comitato per gli investimenti, presieduto dal cardinale statunitense Kevin Farrell, incaricato di definire le linee guida generali. Nel 2021, con la costituzione apostolica Praedicate Evangelium, egli aveva delineato una nuova architettura economica per centralizzare e razionalizzare gli investimenti. L’articolo 219 della costituzione attribuiva all’Apsa, guidata da don Giordano Piccinotti, la gestione del patrimonio immobiliare e mobiliare degli enti che affidano i propri beni alla Santa Sede. Lo Ior, invece, aveva un ruolo di supporto operativo nelle transazioni finanziarie.
Tuttavia, nell’agosto del 2022, Bergoglio intervenne nuovamente con un rescritto che ampliava il potere dello Ior. In quel documento si stabiliva che la gestione patrimoniale e la custodia dei beni mobiliari spettassero “in via esclusiva” all’Istituto per le Opere di Religione. Inoltre, tutti gli uffici della Santa Sede venivano obbligati a trasferire le proprie attività finanziarie e liquidità allo Ior. Questa decisione, pur motivata da ragioni di controllo e trasparenza, generò malumori tra gli altri organismi economici vaticani, che si videro privati di parte delle loro competenze.
La mossa di papa Leone XIV
Con il nuovo motu proprio Coniuncta cura (“corresponsabilità”), papa Leone XIV abroga ora quel rescritto e riequilibra le funzioni tra le due istituzioni. Il documento stabilisce che le attività di investimento devono attenersi alle direttive del Comitato per gli investimenti e rispettare la Politica di investimento approvata. Inoltre, chiarisce che l’Apsa, nell’organizzare le operazioni finanziarie della Santa Sede, “fa generalmente uso della struttura organizzativa interna dello Ior”, ma può rivolgersi ad altri intermediari esteri se ciò risulta più efficiente o conveniente.
Nell’introduzione, il Papa sottolinea che la “responsabilità condivisa” impone di consolidare le norme emanate nel tempo e di definire con precisione i ruoli di ciascuna istituzione, favorendo una “dinamica di mutua collaborazione”. Il provvedimento, conclude il testo, è stato adottato dopo aver valutato le raccomandazioni del Consiglio per l’Economia, presieduto dal cardinale Reinhard Marx, e dopo aver consultato esperti in materia finanziaria.



