Roma, 16 novembre 2025 – Domani alla Camera dei deputati si terrà un evento promosso dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), da Consumerismo No profit e dal deputato Andrea Barabotti della Lega, che segna un passo significativo verso l’adozione dell’ora legale permanente in Italia. L’iniziativa, partita da una raccolta di oltre 352 mila firme da parte dei cittadini, mira ad avviare un iter parlamentare per abolire il cambio stagionale all’ora solare e mantenere tutto l’anno l’orario estivo.
Verso una proposta di legge sull’ora legale permanente
L’obiettivo dichiarato è quello di concludere i lavori entro il 30 giugno 2026, proponendo una normativa che renda stabile l’ora legale sul territorio nazionale, abolendo il passaggio all’ora solare. Il deputato Andrea Barabotti, eletto nel 2022 nel collegio plurinominale Toscana per la Lega e attualmente Segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sul disastro della nave “Moby Prince”, è tra i principali promotori della proposta. Barabotti, con un’esperienza politica consolidata dal 2010, porta avanti questo progetto evidenziando l’impatto positivo che l’adozione permanente dell’ora legale potrebbe avere su vari settori.
Ora solare e ora legale: quale porta più benefici?
I promotori ricordano che dal 2004 al 2025 l’ora legale ha consentito un risparmio energetico di oltre 12 miliardi di kWh, traducendosi in un risparmio economico di circa 2,3 miliardi di euro e una riduzione delle emissioni di CO2 tra 160.000 e 200.000 tonnellate all’anno, equivalenti all’assorbimento di anidride carbonica di 2-6 milioni di alberi. Inoltre, mantenere l’ora legale tutto l’anno potrebbe generare un ulteriore risparmio annuo stimato in circa 720 milioni di kWh, con un beneficio in bolletta di circa 180 milioni di euro.
Oltre ai vantaggi economici e ambientali, si segnalano anche effetti positivi sul commercio, la ristorazione e il turismo, grazie a giornate più lunghe e maggiori ore di luce. Il miglioramento della sicurezza pubblica e i benefici sulla salute, in particolare per quanto riguarda la stabilità della ritmicità circadiana, sono ulteriori motivi a sostegno della proposta.
L’iniziativa si inserisce nel contesto europeo, dove nel 2018 una consultazione pubblica della Commissione Europea vide l’84% dei partecipanti favorevoli a eliminare il cambio d’ora, ma ad oggi la decisione è rimasta sospesa, lasciando libertà ai singoli Stati.
Domani sarà dunque una giornata cruciale per il futuro dell’ora legale permanente in Italia, con un confronto parlamentare che potrebbe segnare una svolta storica nel modo di gestire il tempo nel nostro Paese.
Per approfondire: Ora legale, l’allarme degli esperti: “Riduce la qualità e la durata del sonno”





