La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso dubbi sul ruolo della magistratura italiana riguardo alle questioni migratorie, accusando un possibile “disegno politico” che ostacolerebbe le azioni del governo nel contrasto all’immigrazione illegale. Le sue dichiarazioni sono state rilasciate in un’anticipazione dell’intervista che andrà in onda questa sera su Tg5, in cui ha commentato anche gli ultimi sviluppi sul caso Almasri.
Meloni denuncia un disegno politico contro la politica migratoria
Durante l’intervista, Meloni ha sottolineato come alcune decisioni della magistratura, in particolare quelle relative ai temi dell’immigrazione, sembrerebbero avere una connotazione politica. “Io vedo un disegno politico intorno ad alcune decisioni della magistratura, particolarmente quelle che riguardano i temi dell’immigrazione, come se in qualche maniera ci volesse frenare la nostra opera di contrasto all’immigrazione illegale”, ha dichiarato la premier. Nonostante ciò, ha ribadito che i flussi di immigrati irregolari verso l’Italia sono diminuiti del 60%, un risultato che il governo intende migliorare ulteriormente.
Il caso Almasri e le tensioni con la magistratura
Il riferimento di Meloni agli scontri con la magistratura riguarda anche il caso di Osama Elmasri, noto come Almasri, un militare libico accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità dalla Corte Penale Internazionale (CPI). Almasri era stato arrestato in Italia il 19 gennaio 2025 ma scarcerato due giorni dopo dalla Corte d’Appello di Roma per “irritualità dell’arresto”, dovuta a un mancato coinvolgimento formale del Ministero della Giustizia nella procedura. La vicenda ha generato un forte dibattito politico e giudiziario, coinvolgendo anche la premier Meloni, il ministro dell’Interno e quello della Giustizia, tutti indagati per favoreggiamento e peculato.
La Corte Penale Internazionale ha aperto un’indagine formale sull’Italia per la mancata consegna del sospettato, mentre Almasri è stato successivamente rimpatriato in Libia. Questo caso ha alimentato ulteriori tensioni tra il governo e la magistratura, con Meloni che denuncia una presunta volontà di ostacolare la politica migratoria del suo esecutivo.






