Roma, 3 dicembre 2025 – Al termine della missione in Bahrein, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha chiarito la posizione italiana riguardo al recente decreto che prevede la proroga degli aiuti militari all’Ucraina, sottolineando che tale misura non va interpretata come un’azione contraria alla pace, ma come un sostegno necessario a difesa di Kiev durante il conflitto in corso.
Il decreto armi e il sostegno all’Ucraina
Nel corso di un punto stampa, Meloni ha spiegato che il decreto sugli aiuti militari all’Ucraina sarà emanato entro fine anno, dato che la possibilità di inviare supporto scade il 31 dicembre. La premier ha ribadito: “Chiaramente noi lavoriamo per la pace ma finché ci sarà una guerra faremo quello che possiamo fare, come abbiamo sempre fatto, per aiutare l’Ucraina a difendersi“. Il decreto, ha precisato, è una necessità logistica e amministrativa che non contraddice l’impegno dell’Italia per una soluzione pacifica del conflitto.
Meloni ha inoltre ricordato che “c’è più di un Consiglio dei Ministri che consente tali aiuti” e che la distribuzione dei provvedimenti viene gestita con attenzione per rispondere alle urgenze senza sovraccaricare l’agenda governativa.

Attenzione alle parole nella fase delicata del conflitto
Riferendosi alle dichiarazioni dell’ammiraglio Cavo Dragone sulla cybersicurezza e il ruolo della NATO, la premier ha sottolineato che «è una fase in cui bisogna misurare molto bene le parole evitando quello che può far surriscaldare gli animi». Meloni ha evidenziato che la NATO è un’organizzazione difensiva e che oltre alla difesa è fondamentale migliorare la prevenzione, invitando a una lettura attenta e responsabile delle dichiarazioni pubbliche, per non alimentare tensioni inutili.

Parallelamente, la premier ha confermato la linea italiana nel contesto internazionale, ribadendo la volontà di collaborare con l’Unione Europea e gli Stati Uniti per un negoziato di pace giusto e duraturo, come emerso anche nelle recenti consultazioni al G20 in Sudafrica e nel tavolo negoziale di Ginevra, dove l’Italia sarà rappresentata dal consigliere diplomatico Fabrizio Saggio.
In sintesi, la posizione italiana si mantiene coerente: il sostegno militare a Kiev è una misura di difesa necessaria nel contesto di una guerra ancora in corso, mentre il dialogo e la diplomazia restano strumenti fondamentali per il raggiungimento della pace.






