Roma, 7 agosto 2025 – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha risposto con durezza alle recenti iniziative di alcuni esponenti della sinistra italiana, tra cui Bonelli e Fratoianni, che hanno annunciato l’intenzione di segnalare il Governo italiano alla Corte Penale Internazionale (CPI). La questione riguarda l’uso politico e giudiziario del dramma umanitario nella Striscia di Gaza.
Meloni: “La sinistra cerca soccorso all’estero”
Attraverso un post su Facebook, Giorgia Meloni ha denunciato come la sinistra, non riuscendo a prevalere nelle competizioni nazionali, tenti di coinvolgere organismi giudiziari internazionali per delegittimare l’esecutivo italiano. La premier ha definito questa strategia “una via giudiziaria” alternativa alla politica, sottolineando che la sinistra ha abbandonato la “via democratica” e che non riusciranno a mettere sotto accusa il governo per mezzo di tali strumenti.
Meloni ha inoltre accusato gli oppositori di usare in modo strumentale il contesto tragico di Gaza, “come se perfino questo fosse colpa nostra”. In passato, ha ricordato, gli stessi avevano chiesto a Bruxelles di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia, dimostrando scarso interesse per l’immagine e la reputazione internazionale del Paese.
La Corte Penale Internazionale e la sua giurisdizione
La Corte Penale Internazionale, con sede all’Aia, è un tribunale internazionale istituito nel 2002, con competenza su crimini gravi quali genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra. La sua giurisdizione è complementare a quella degli Stati, intervenendo solo quando gli Stati non sono in grado o non vogliono procedere contro i responsabili dei crimini internazionali.
Ad oggi, 125 Paesi sono membri della Corte, tra cui l’Italia, mentre altri Stati importanti, come gli Stati Uniti e la Russia, non hanno ratificato lo Statuto di Roma. L’azione della Corte è spesso al centro di controversie politiche, soprattutto quando coinvolge la sovranità degli Stati membri.
Il confronto tra il Governo italiano e la sinistra su questo tema riflette una tensione più ampia circa il ruolo della giustizia internazionale nell’arena politica nazionale, con la premier Meloni che ribadisce la difesa della sovranità e il rifiuto di strumentalizzazioni politiche a livello internazionale.






