Al G20 in corso a Johannesburg, la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha preso la parola durante la seconda sessione di lavoro, dedicata a temi cruciali come la riduzione dei rischi da disastri naturali, il cambiamento climatico, la transizione energetica e la sicurezza alimentare. Il suo intervento ha toccato diversi aspetti strategici, dalla neutralità tecnologica nel settore energetico alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile in Africa.
Meloni al G20: l’approccio italiano alla transizione energetica e il nucleare da fusione
Nel corso del suo discorso, Meloni ha sottolineato l’importanza di affermare il principio della neutralità tecnologica. Secondo la premier, non esiste una singola soluzione in grado di sostituire rapidamente le fonti fossili, ma è fondamentale sostenere un mix energetico equilibrato che includa rinnovabili, gas, idrogeno, biocarburanti, sistemi di cattura della CO2 e soprattutto la ricerca sul nucleare da fusione. Quest’ultima, ha spiegato Meloni, potrebbe “cambiare la storia” producendo energia pulita, sicura e praticamente illimitata.
«Questo è l’approccio che ispira l’Italia – ha aggiunto – e sul quale mettiamo a disposizione competenze industriali, capacità tecnologiche, nuovi strumenti finanziari e cooperazione con le altre nazioni». La premier ha infine invitato ad abbandonare ogni dogmatismo ideologico che, a suo avviso, ha provocato danni più che benefici, citando come esempio alcune decisioni prese in passato in Europa e in Africa che non hanno prodotto benefici reali sulle emissioni globali e hanno rafforzato dinamiche di dipendenza.
Focus sull’Africa e gli impegni per la crescita sostenibile
Un altro passaggio centrale dell’intervento di Meloni è stato dedicato all’Africa e alle sue specificità. La premier ha evidenziato come approcci dogmatici imposti da partner stranieri rischino di compromettere la crescita dei sistemi produttivi africani, rafforzando vecchie dipendenze. Per questo, l’Italia punta a un rapporto di rispetto e collaborazione, come dimostra il Piano Mattei per l’Africa, che coinvolge già 14 Paesi e intende estendersi ulteriormente.
Tra i risultati concreti citati vi sono il corridoio di Lobito tra Angola e Zambia, l’apertura a Roma di un hub di intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile, e un progetto in Tunisia per il recupero di terre improduttive attraverso l’uso delle acque reflue. Le priorità su cui l’Italia investe in Africa sono salute, agricoltura, acqua, infrastrutture e formazione, con particolare attenzione al capitale umano.
Meloni ha inoltre ribadito l’impegno italiano per la riduzione del debito africano: l’Italia ha deciso di ridurre del 50% il debito dei Paesi a basso e medio reddito nei prossimi dieci anni e di convertire l’intero debito dei Paesi meno sviluppati in piani di investimento, definendo questa scelta “una questione di giustizia e responsabilità”.
In tema di migrazione, la premier ha condannato il fenomeno per cui giovani africani sono costretti a pagare trafficanti per raggiungere l’Europa, sottolineando la necessità di costruire un’Africa capace di competere ad armi pari. A tal fine, ha annunciato una campagna lanciata insieme alla Nigeria e al Global Partnership for Education per raccogliere 5 miliardi di dollari destinati a migliorare l’educazione di 750 milioni di bambini africani.
Dialogo internazionale e sicurezza delle catene di approvvigionamento
A margine dei lavori del G20, Meloni ha incontrato il primo ministro cinese Li Qiang con cui ha discusso dell’importanza di assicurare condizioni di parità alle aziende sui mercati internazionali e di garantire la sicurezza delle catene di approvvigionamento globale, in particolare per i componenti essenziali della produzione industriale. Entrambi i leader hanno concordato sull’importanza di mantenere un dialogo costruttivo e di promuovere lo sviluppo equilibrato del commercio e degli investimenti reciproci, rafforzando anche la cooperazione scientifica e culturale.
Il vertice del G20 di Johannesburg si inserisce in un contesto globale in cui le grandi economie affrontano sfide complesse legate a clima, sicurezza alimentare, trasformazioni energetiche e sviluppo sostenibile, temi che la leadership italiana sta portando con determinazione nel dibattito internazionale.






