Roma, 17 ottobre 2025 – Il Papa Leone XIV ha sottolineato oggi l’importanza fondamentale del perdono nella costruzione della pace, durante la sua visita alla Nave Scuola della Pace nel porto di Ostia. Un messaggio che si inserisce nel solco di un insegnamento cristiano antico e attuale, che invita a superare rancori e pregiudizi per abbracciare la riconciliazione.
Leone XIV e la pace, un dono che nasce dal perdono
Nel corso della visita, il Pontefice ha evidenziato come lavorare per la pace richieda maturità e altruismo per comprendere i bisogni dell’altro e collaborare a soluzioni condivise. “Gesù ci insegna che il perdono è essenziale per realizzare la pace: solo abbandonando rancori e amarezze e ricevendo perdono possiamo prima ricevere il dono della pace e poi condividerlo con altri”, ha affermato Leone XIV. La riflessione del Papa si riallaccia al messaggio del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, che in occasione del Meeting di Rimini ha ricordato come perdono e giustizia siano inseparabili e insieme costituiscano la via per la riconciliazione e la pace duratura.
Ostia, porto di storia e memoria
Il Papa ha inoltre ricordato l’importanza storica del porto di Ostia, simbolo di apertura e incontro. “Qui passarono anche Sant’Agostino e Santa Monica”, ha detto Leone XIV, sottolineando il legame personale con la zona, essendo egli stesso agostiniano. Ostia rappresenta così un luogo emblematico per la Chiesa e per la storia europea, dove il passato si coniuga con l’impegno attuale per la pace e la formazione dei giovani. La Nave Scuola della Pace, visitata dal Pontefice, è un presidio di educazione e dialogo, che testimonia la volontà di costruire un futuro di fratellanza e solidarietà.
L’appello del Papa, dunque, si inserisce in un contesto più ampio di riflessione e azione, che vede nella conciliazione e nella giustizia i pilastri imprescindibili per affrontare le sfide di un mondo ancora segnato da guerre e conflitti. La visita a Ostia rappresenta un richiamo forte a non perdere mai la speranza e a impegnarsi con coraggio nel cammino della pace.



