La manifestazione nazionale “Democrazia al lavoro” ha visto oggi la partecipazione del segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, che ha lanciato un duro attacco al governo a guida Meloni, con particolare riferimento alle dichiarazioni di Matteo Salvini sulle pensioni e alla manovra economica. Nel corso del corteo Landini ha ribadito la necessità di cambiare radicalmente le politiche sociali ed economiche del Paese, senza escludere uno sciopero generale.
Landini: scontro con Salvini sulle pensioni
Maurizio Landini ha risposto con fermezza alle dichiarazioni di Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che lo aveva accusato di parlare come se fosse un ministro di un ipotetico governo Schlein. “È lui che non parla da ministro – ha replicato Landini – Io ministro non lo sono e faccio il sindacalista, lui invece dovrebbe parlare per risolvere i problemi. Non era lui che aveva promesso di cancellare la legge Fornero? Invece ha fatto esattamente il contrario, peggiorandola” ha sottolineato il leader della CGIL. Landini ha inoltre ricordato che con l’attuale governo l’Italia ha raggiunto l’età pensionabile più alta d’Europa, mettendo in difficoltà soprattutto i giovani, che sono sempre più precari e privi di un futuro previdenziale certo.
Mobilitazione e proposta di cambiamento delle politiche sociali
Dal corteo romano, Landini ha rilanciato la necessità di un cambiamento vero nelle politiche economiche e sociali: “Dobbiamo rimettere al centro i problemi delle persone che lavorano ma sono povere. Serve un aumento dei salari, una vera riforma fiscale che faccia pagare le tasse a chi oggi non le paga, investimenti consistenti nella sanità e politiche industriali forti”. Il segretario generale della CGIL ha inoltre aperto alla possibilità di uno sciopero generale contro la manovra economica, annunciando che “non escludiamo nulla” e che qualora il Parlamento e il Governo non accettassero modifiche sostanziali alla legge di bilancio, la mobilitazione non si fermerà.
Le parole di Landini evidenziano quindi un clima di forte tensione tra sindacato e governo sulla gestione delle pensioni e delle politiche sociali, con un possibile esito di nuove mobilitazioni che potrebbero coinvolgere ampi settori della società italiana.






