Roma, 31 ottobre 2025 – La Lega ha presentato alla Camera una proposta di legge volta a contrastare quella che definisce una “liberalizzazione indiscriminata” delle attività di acconciatore, barbiere e parrucchiere. L’iniziativa legislativa, promossa dal capogruppo Riccardo Molinari e altri deputati del partito, punta a introdurre un contingentamento progressivo del numero di abilitazioni professionali a livello comunale, con l’obiettivo di “tutelare la concorrenza leale, mantenere l’equilibrio dell’offerta territoriale e stimolare la qualità e l’innovazione nel settore”.
Limiti alle abilitazioni per barbieri e parrucchieri: i criteri di valutazione
La proposta prevede che il Ministero delle imprese e del Made in Italy (MIMIT) stabilisca annualmente per i prossimi cinque anni il limite massimo delle abilitazioni conseguibili in ogni comune. Tale limite sarà determinato tenendo conto della densità degli esercizi commerciali attivi, della popolazione residente e del flusso turistico. Il ministero definirà inoltre i criteri per valutare le richieste di abilitazione, basandosi su qualifiche professionali, esperienze documentate e grado di innovazione e specializzazione dei servizi offerti.

Piano nazionale di riduzione degli esercenti e sanzioni
Sempre il MIMIT sarà incaricato di adottare un Piano nazionale di riduzione del numero degli esercenti, aggiornato ogni tre anni, che prevede incentivi per la cessazione volontaria dell’attività, progetti di riconversione e riqualificazione professionale. La proposta include anche la sospensione degli iter di abilitazione nei comuni con alta densità di barbieri e parrucchieri già attivi, con possibili deroghe per zone montane, rurali o carenti di servizi. Infine, sono previste sanzioni più severe, da 5mila a 50mila euro, per chi esercita la professione senza regolare abilitazione.
Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera e promotore della proposta, sottolinea come l’intervento sia necessario per garantire un mercato più equilibrato e favorire l’eccellenza professionale nel settore della cura personale. La Lega, partito di centrodestra guidato da Matteo Salvini, continua così a proporre misure di regolamentazione economica mirate a contenere fenomeni di eccessiva liberalizzazione percepiti come dannosi per le categorie professionali coinvolte.






