Bologna, 29 settembre – Un’accoglienza calorosa, fatta di applausi e partecipazione, ha accompagnato l’arrivo a Bologna di Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per i diritti umani nei Territori palestinesi. In occasione della presentazione del suo libro Quando il mondo dorme, la giurista ha posto al centro del dibattito la tragedia che attraversa la Striscia di Gaza, parlando apertamente di genocidio e delle responsabilità politiche del governo guidato da Benjamin Netanyahu.
Accanto al tema palestinese, Albanese ha richiamato l’attenzione sulla missione della Global Sumud Flotilla, ancora in rotta verso Gaza nonostante le preoccupazioni sollevate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Quest’ultimo aveva auspicato una deviazione delle navi verso Cipro, con la consegna degli aiuti al Patriarcato latino di Gerusalemme per avviare un corridoio umanitario permanente.
Francesca Albanese: “Un cambiamento che attraversa l’Europa”
Moderato dal giornalista Valerio Nicolosi di Fanpage, l’incontro ha visto Francesca Albanese rispondere anche a domande dirette sul ruolo dell’opinione pubblica europea. “C’è una presa di coscienza importante – ha dichiarato – che ci sta portando a capire che quello che succede in Palestina è anche colpa nostra e richiede una responsabilità collettiva. Ringrazio da italiana tutti quelli che hanno manifestato“.
Il riferimento è alle imponenti mobilitazioni della scorsa settimana, che hanno portato in piazza centinaia di migliaia di persone in tutta Italia. Manifestazioni con un unico obiettivo: fermare il genocidio, ottenere il riconoscimento della Palestina e denunciare l’immobilismo del governo.
La contestazione come pratica politica
Francesca Albanese non si è fermata alla denuncia. Ha posto interrogativi precisi sul ruolo delle istituzioni italiane, soprattutto in relazione alla protezione dei connazionali coinvolti nelle missioni umanitarie verso Gaza. “È importante continuare non solo a scendere in piazza – ha osservato – ma anche a capire quali sono le falle di questo Paese, che continua a trasferire armi e a commerciare con Israele“.
Secondo la relatrice Onu, la vera sfida è riportare il governo a un confronto responsabile, senza lasciare che le piazze rimangano isolate. “La contestazione è fondamentale – ha concluso – ma serve che si traduca in sostegno concreto a chi, come i portuali di Genova o Ravenna, si mette fisicamente di traverso per impedire traffici di armi e normalizzazione dei rapporti commerciali con Israele“.






