Stallo al Senato sul disegno di legge riguardante il fine vita: manca la bozza del testo unificato, impedendo l’inizio della discussione nelle commissioni Giustizia e Affari sociali
Il dibattito sul fine vita in Italia continua a rimanere in una situazione di stallo al Senato, dove la discussione sulla legislazione relativa al suicidio assistito è ferma per l’assenza di un testo unificato. Da fonti parlamentari emerge che le commissioni Giustizia e Affari sociali non hanno ancora ricevuto una bozza su cui lavorare, nonostante le numerose promesse di avanzamenti. Questa situazione ha suscitato forti reazioni tra i membri del Parlamento, in particolare tra i rappresentanti del Partito Democratico.
L’attività del comitato ristretto
Oggi, il Comitato ristretto, istituito lo scorso dicembre per elaborare una proposta legislativa, ha riunito i suoi membri senza però arrivare a una conclusione concreta. L’obiettivo di questo comitato è quello di sintetizzare cinque disegni di legge originariamente presentati, inclusi quelli del PD, del Movimento 5 Stelle, di Avs e di Forza Italia. Tuttavia, al momento la situazione sembra essere caratterizzata da una mancanza di volontà politica e di coordinamento tra i diversi gruppi, che rende difficile l’approvazione di una legge attesa da anni.
Frustrazione tra i parlamentari
Durante la riunione, il senatore Alfredo Bazoli, esponente del PD, ha espresso la sua frustrazione lasciando la discussione. “È l’ennesimo incontro del comitato ristretto sul fine vita, presente un solo senatore di maggioranza oltre al presidente e ai relatori, e si continua a discutere su nulla“, ha dichiarato Bazoli, sottolineando la gravità della situazione e la necessità di un intervento serio da parte della maggioranza.
La necessità di regole chiare
La questione del fine vita è particolarmente delicata e coinvolge aspetti etici, sociali e legali di grande importanza. La Corte Costituzionale, nel 2019, ha già indicato la necessità di regole chiare in materia di suicidio assistito, lasciando molte persone in attesa di un intervento legislativo che possa garantire diritti e dignità anche in situazioni di sofferenza terminale. La mancanza di un testo base su cui discutere non fa che allungare l’attesa per una soluzione che molti considerano cruciale per il progresso dei diritti civili in Italia.