Nel contesto della crescente complessità delle minacce globali, il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha presentato un dettagliato dossier sul fenomeno della guerra ibrida, definendo l’Italia come un Paese “sotto attacco continuo” da parte di attori statali e non statali, in particolare evidenziando le azioni di Mosca e Teheran come principali fonti di destabilizzazione.
La guerra ibrida: una minaccia per l’Italia e l’Occidente
Il dossier, composto da 119 pagine e illustrato al Quirinale durante il Consiglio supremo di difesa, mette in luce come la guerra ibrida rappresenti una sfida costante che colpisce infrastrutture critiche, centri decisionali e servizi essenziali, con il rischio di provocare danni catastrofici. Crosetto sottolinea la necessità di una risposta immediata e proattiva, capace di superare l’attuale postura puramente contenitiva per adottare una strategia difensiva dinamica, sia a livello nazionale sia nell’ambito delle alleanze internazionali come la NATO e l’Unione Europea.
Secondo il ministro, gli attori coinvolti in queste azioni ibride sono principalmente Stati autoritari che utilizzano efficacemente l’intero apparato statale per condurre operazioni coordinate su più fronti. Tra questi, la Federazione Russa, la Repubblica Popolare Cinese, l’Iran e la Corea del Nord rappresentano le principali minacce globali.
Le attività ibride di Mosca e Teheran nel 2024 e oltre
Nel 2024, la Russia ha intensificato le sue campagne ibride contro i Paesi che supportano l’Ucraina, sfruttando sabotaggi, cyberattacchi e campagne di disinformazione volte a indebolire la coesione occidentale e a compromettere le catene di approvvigionamento energetico. Queste azioni si inseriscono in un contesto di crescente tensione geopolitica legata al conflitto in Ucraina e alle annessioni territoriali non riconosciute dalla comunità internazionale.
Parallelamente, l’Iran ha rafforzato la sua strategia di influenza utilizzando proxy regionali come Houthi, Hezbollah e milizie sciite, combinando azioni cibernetiche e minacce a snodi marittimi strategici nel Golfo Persico. Questa tattica consente a Teheran di mantenere un profilo basso, evitando un coinvolgimento diretto ma esercitando una pressione destabilizzante nelle aree di interesse.
Il dossier Crosetto
Il dossier evidenzia anche il ruolo di attori non statali, inclusi gruppi terroristici e criminalità organizzata, spesso strumentalizzati per garantire la cosiddetta “plausible deniability”, ovvero la possibilità per uno Stato di negare il proprio diretto coinvolgimento in azioni ostili.
L’analisi del ministro Crosetto conferma quindi la necessità di un cambio di paradigma nelle politiche di sicurezza italiane, per adattarsi a un terreno di scontro che non è più solo convenzionale ma multiforme e in continua evoluzione.






