Roma, 11 agosto 2025 – Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha rilasciato un’intervista a La Stampa nella quale esprime una netta condanna sulle azioni del governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu. Secondo Crosetto, quanto accade attualmente in Gaza non può essere definito una semplice operazione militare, ma rappresenta “la pura negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà”.
Crosetto: “Non è solo una liberazione, ma una negazione dei diritti”
Nel suo intervento, Crosetto sottolinea la differenza tra liberare Gaza da Hamas e cacciare via i palestinesi: “Un conto è liberare Gaza da Hamas, un conto dai palestinesi. La prima si può chiamare liberazione, cacciare un popolo dalla sua terra è ben altro“. Il ministro definisce improprio il termine “liberazione” per quest’ultima azione e ribadisce che l’Italia è impegnata nel fornire aiuti umanitari ma che occorre anche trovare il modo di “obbligare Netanyahu a ragionare”.
Crosetto affronta poi il tema del riconoscimento dello stato palestinese, affermando che “quello Stato non c’è e riconoscerlo ora rischia di trasformarsi in una provocazione politica” in un contesto internazionale già segnato da numerose tensioni. Secondo il ministro, è necessario un percorso concreto per attuare la risoluzione Onu dei “due popoli, due Stati” che garantisca il diritto della Palestina a esistere e quello di Israele a vivere in sicurezza, con l’estirpazione del terrorismo di Hamas.
Critiche al governo israeliano e appello a distinguere popoli e governi
Crosetto lancia un duro giudizio sul governo israeliano: “Non è disposto a dialogare perché ha assunto una linea fondamentalista e integralista“. Il ministro vede un “salto di qualità” nelle azioni di occupazione di Gaza e in alcuni atti in Cisgiordania, che rischiano di provocare una catastrofe umanitaria. Per questo invita a prendere decisioni che costringano Netanyahu a cambiare rotta, precisando che ciò non sarebbe una mossa contro Israele ma un modo per “salvare quel popolo da un governo che ha perso ragione e umanità”.
Infine, Crosetto ricorda l’importanza di distinguere sempre tra governi, stati e popoli, citando anche il parallelo con la Russia di Putin, sottolineando che i metodi dei due leader si stanno pericolosamente avvicinando.
Potrebbe interessarti anche questa notizia: L’Australia è pronta a riconoscere lo Stato palestinese: “Serve una soluzione politica, non militare”






