Roma, 4 novembre 2025 – Continua a suscitare reazioni il recente episodio che ha visto protagonista la portavoce del ministero degli Esteri russo, Marija Zacharova, che ha rilasciato dichiarazioni controverse sul crollo della Torre dei Conti nel centro di Roma, avvenuto mentre un operaio era ancora sotto le macerie, purtroppo deceduto nella notte successiva. A replicare duramente è stato il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, che ha definito inaccettabili le parole della funzionaria russa, sottolineando l’importanza del rispetto e della sensibilità in momenti di tragedia.
Le parole di Mosca e la replica di Crosetto
“Non leggo mai cosa dice questa signora…“, premette Guido Crosetto. La “signora” è Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, che ha ironizzato perfino sul crollo di una torre nel centro di Roma, mentre un operaio era ancora sotto le macerie.
Il ministro della Difesa risponde a sera, poco dopo la dura nota della Farnesina. Quelle dichiarazioni, spiega Crosetto parlando con Repubblica, sono “l’ennesima spia della campagna messa in atto da Mosca per indebolire l’Occidente e influenzarne le opinioni pubbliche“. Una “microscopica parte” della più ampia capacità di disinformazione russa.

“A parti invertite mi sarei rattristato”
Rispetto ad altre occasioni, nelle parole del ministro si coglie una vena di amarezza:
“A parti invertite — osserva Crosetto — se fosse crollato un pezzo di storia russa con una vita in pericolo, mi sarei sinceramente preoccupato e rattristato. Non mi sarebbe passato per la mente di polemizzare”.
Ogni giorno, aggiunge, “mi rattristo pensando ai 1.500 ragazzi, russi e ucraini, che muoiono per questa assurda guerra voluta dal suo capo“. Da Vladimir Putin, “perché è la Russia che finora non ha mai dimostrato neanche la volontà di affrontare la pace, neanche quando le è stato offerto un tappeto rosso e si è parlato di cessione dei territori“.
Il sostegno all’Ucraina e il nuovo pacchetto di aiuti
Il bersaglio della propaganda russa è il sostegno militare che l’Italia garantisce alla resistenza di Kiev. “Ma se loro mettessero fine alla guerra — insiste Crosetto — non ci sarebbe più necessità di aiutare una nazione invasa a vivere“.
Nonostante gli smarcamenti della Lega di Matteo Salvini, la linea del governo resta invariata: “Continuiamo ad aiutare Kiev con quello che possiamo“. È in arrivo il dodicesimo pacchetto di aiuti, confermato dal ministro in mattinata a Palazzo Esercito, durante la presentazione del calendario della Difesa. “Lo presenterò a breve — ha annunciato — nelle modalità degli altri pacchetti“, cioè al Copasir.
Sul possibile invio di batterie per i Patriot, Crosetto frena: “La Germania ce li ha e può mandarli, noi abbiamo mandato tutto ciò che avevamo, senza indebolire la Difesa italiana più di quanto già non lo sia“.
Il ministro ammette la difficoltà del momento: “Vivo la mia responsabilità quotidiana da ministro con ansia, una sensazione che mi sono stufato di gestire da solo, circondato da alcuni che non capiscono che i tempi sono molto difficili. Oppure lo capiscono e speculano sulla sicurezza dei nostri figli per quattro voti in più“.
“Difendere gli italiani non è burocrazia”
Per Crosetto, investire nella Difesa “non è un atto burocratico perché ce lo chiede la Nato. È stupidità totale“. La sicurezza, dice, “ha il compito di difendere gli italiani da qualsiasi scenario, e non siamo ancora all’altezza di farlo“.
Proprio per questo, l’investimento in Difesa “non dovrebbe essere un elemento di differenziazione tra maggioranza e opposizione“. Aumentare le spese militari è un “prerequisito” per garantire la pace: “Se tra cinque anni il mondo sarà cambiato in meglio, allora disinvestiremo“.
“Mosca non va sottovalutata”
La minaccia russa, conclude Crosetto, resta concreta: “Mentre Trump parla di test nucleari, la Russia dispone di oltre undici sistemi nucleari diversi, molti di più in tipologie e quantità rispetto a quelli che hanno gli Stati Uniti“.
Marija Zacharova: il volto della diplomazia russa
Marija Vladimirovna Zacharova, nata a Mosca nel 1975, è una figura di primo piano nel panorama diplomatico russo. Laureata in sinologia al MGIMO, ha iniziato la sua carriera presso il Ministero degli Esteri russo nel 1998, specializzandosi in comunicazione e stampa. Dal 2015 dirige il Dipartimento d’informazione e stampa del ministero, ruolo che la rende la prima donna a ricoprire questa posizione. Dal maggio 2022 è inoltre portavoce del ministro degli Esteri Sergej Lavrov, un incarico di grande rilievo, specie nel contesto delle tensioni internazionali legate al conflitto in Ucraina.
Nel corso della sua carriera, Zacharova si è distinta per le sue dichiarazioni spesso provocatorie e per la capacità di veicolare la narrativa ufficiale russa, tanto da essere considerata una figura centrale della propaganda di Mosca. È stata sanzionata dall’Unione Europea, dall’Australia e dal Giappone per il suo ruolo nella promozione delle azioni militari russe in Ucraina. Nonostante ciò, continua a rappresentare una voce autorevole e influente nella politica estera russa, mantenendo una posizione dura e critica nei confronti dell’Occidente.

Guido Crosetto: il ministro della Difesa e la sua linea sulla crisi ucraina
Guido Crosetto, nato a Cuneo nel 1963, è ministro della Difesa dal 22 ottobre 2022 nel governo guidato da Giorgia Meloni. Ex sottosegretario alla Difesa nel governo Berlusconi IV, è uno dei fondatori di Fratelli d’Italia, partito di cui è stato anche coordinatore nazionale. Crosetto ha una lunga esperienza politica, avendo ricoperto incarichi istituzionali dal livello locale fino al Parlamento nazionale, distinguendosi per posizioni critiche nei confronti delle politiche europee e in difesa della sovranità nazionale.
In un’intervista recente, Crosetto ha ribadito il fermo impegno dell’Italia a sostegno dell’Ucraina, sottolineando che “il supporto al popolo ucraino non è soggetto a stagioni o a convenienze momentanee”. Il ministro ha inoltre avvertito che la caduta di Kiev potrebbe trascinare l’Europa in un conflitto più ampio, evidenziando la gravità della guerra in corso e la necessità di un sostegno continuo e deciso. La sua risposta alle provocazioni di Zacharova evidenzia la fermezza della linea italiana nel contesto geopolitico attuale.






