Roma, 2 dicembre 2025 – Torna ad Atreju, la tradizionale kermesse di Fratelli d’Italia ai giardini di Castel Sant’Angelo, un evento di grande rilievo per la politica italiana: il confronto tra Gianfranco Fini e Francesco Rutelli, due figure di spicco che si sfidarono nel 1993 nella storica corsa a sindaco di Roma. Trentadue anni dopo quella competizione che segnò l’inizio del bipolarismo nel Paese, i due protagonisti si ritrovano per un dibattito sulle trasformazioni politiche italiane e internazionali.
Il ritorno del duello Fini-Rutelli, 32 anni dopo
Nel 1993, Gianfranco Fini, allora segretario del Movimento Sociale Italiano (MSI), e Francesco Rutelli, leader dei Verdi, si sfidarono per la prima volta in un ballottaggio per la carica di sindaco di Roma. A vincere fu Rutelli, aprendo la strada a una nuova stagione politica che avrebbe cambiato il volto della Capitale e, più in generale, dell’Italia.
Ora, dopo oltre tre decenni, i due ex politici – Fini, che ha ricoperto incarichi di rilievo come presidente della Camera e ministro degli Esteri, e Rutelli, ex sindaco di Roma e figura di spicco del centro-sinistra – saranno protagonisti di un panel intitolato “Quale bilancio e quali prospettive?”, previsto per lunedì 8 dicembre alle ore 18. Il dibattito sarà introdotto da Angelica Lupacchini, consigliere comunale di Fratelli d’Italia ad Ancona, classe 1993, e moderato dalla giornalista Hoara Borselli.
Il confronto si presenta come un’occasione unica per ripercorrere le tappe di una svolta storica, ricordando quell’epoca di grandi cambiamenti e riflettendo sulle nuove sfide che l’Italia e il mondo si trovano ad affrontare oggi.
Atreju 2025: un festival politico con ospiti di rilievo
La manifestazione, che si terrà dal 6 al 14 dicembre, si conferma come uno degli appuntamenti politici più importanti del panorama nazionale. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, chiuderà la kermesse domenica 14 dicembre con un intervento previsto alle 12.15, sul palco allestito nei giardini di Castel Sant’Angelo. Prima di lei, si alterneranno sul palco i principali leader del centrodestra: il presidente di ECR, Mateusz Morawiecki, il deputato di FdI e presidente di Gioventù Nazionale Fabio Roscani, e i segretari di Udc, Lega e Forza Italia, rispettivamente Antonio De Poli, Matteo Salvini e Antonio Tajani.
Tra gli altri eventi di rilievo, si segnala la presenza del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen e di un giovane israeliano ostaggio di Hamas, liberato recentemente dopo oltre due anni di prigionia. Rom Braslavski, 21 anni, racconterà la sua esperienza in un’intervista condotta dal giornalista Maurizio Molinari.
Non mancheranno inoltre rappresentanti delle opposizioni, con la presenza di quasi tutti i leader tranne Elly Schlein, come annunciato dal deputato FdI Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione della kermesse. Donzelli ha sottolineato che Atreju ospiterà 450 relatori e 82 panel, con la partecipazione di giornalisti, parlamentari e esponenti del movimento studentesco, per un confronto politico intenso e variegato.
Atreju tra polemiche e assenze: Renzi e la Cgil
Non mancano le polemiche attorno alla festa di destra. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha annunciato la sua partecipazione ad Atreju, ma ha lamentato l’assenza di un confronto diretto con la premier Meloni, che avrebbe rifiutato il confronto singolo con lui. Renzi parteciperà comunque a un dibattito sulle riforme, previsto per sabato 13 dicembre alle 16, insieme a figure di centrodestra come Casellati, Calderoli e Rampelli.
Sul fronte sindacale, l’assenza della Cgil è stata giustificata da Fratelli d’Italia come una scelta per non creare difficoltà al sindacato, che negli anni passati aveva rifiutato l’invito. Tuttavia, altre sigle sindacali come Uil, Ugl e Cisl parteciperanno a un panel dedicato al sostegno alle imprese e allo sviluppo economico, in programma giovedì 11 dicembre.





