Ha solo 27 anni, ma la sua decisione ha già fatto discutere in tutta Italia. Leonardo Saggiorato, assessore comunale a Oviglio (Alessandria) ed ex segretario della sezione locale di Gioventù Nazionale, ha scelto di dimettersi da Fratelli d’Italia, il partito che oggi guida il governo e gode di un consenso senza precedenti.
Un gesto che, nelle sue parole, non è frutto di calcoli politici ma di una presa di coscienza personale: “A Gaza è in corso un genocidio, e io non posso più far finta di niente. Netanyahu è un criminale. Condanno Hamas, ma nulla autorizza a distruggere un popolo intero. Non mi riconosco più in un partito che chiude gli occhi davanti a questo”, le sue parole ai microfoni di Newzgen.
Il muro interno e la svolta filo-israeliana
Nell’intervista, Saggiorato ricostruisce il clima interno al partito: “La linea è quella di Giorgia Meloni, punto e basta. All’interno del movimento giovanile non se ne parla nemmeno, come se uccidere bambini dall’altra parte del mondo non ci riguardasse. Quando ho provato a sollevare temi diversi, ho trovato un muro”.
Ma il punto che più lo ha fatto riflettere riguarda il cambio di rotta sulla Palestina: “Prima di andare al governo, Fratelli d’Italia era vicino alla causa palestinese. Poi, una volta arrivati a Palazzo Chigi, quella posizione è sparita. Evidentemente non piaceva agli Stati Uniti. Ora sostengono Israele e, a parole, dicono di volere due Stati, ma senza riconoscere la Palestina. È ipocrisia”.
Critiche, insulti e sostegno dai giovani
L’uscita dal partito gli è costata anche attacchi personali. “Mi hanno detto che ricondivido post della sinistra, che sono solo ‘chiacchiere e distintivo’. Sono parole che feriscono, soprattutto se arrivano da chi ha condiviso con te un percorso. Ma non mi aspettavo, al contrario, così tanto sostegno da tanti giovani da tutta Italia. Questo mi dà forza: vuol dire che non sono il solo a pensarla così”.
Non solo Gaza: i giovani dimenticati
Saggiorato sottolinea che la rottura non nasce solo dal dossier mediorientale. “Guardo i miei coetanei: stage da 600 euro, coppie che con 1400 euro a testa non riescono a fare figli, ricercatori precari senza possibilità di mutuo. Cosa sta facendo il governo? Poco o nulla. Se non investiamo su lavoro, università, congedi parentali paritari, il futuro in Italia sarà sempre più fragile”.
Un grido d’allarme che, nelle sue intenzioni, vuole essere anche un messaggio a chi oggi si sente disilluso: “Bisogna mettersi in discussione. Chiedersi se quello che si pensava ieri vale ancora oggi. Ripartire dai temi concreti: scuola, lavoro, famiglia. Solo così si costruisce una società migliore”.
Futuro politico ancora incerto
Sul domani, l’ex esponente di Gioventù Nazionale preferisce non sbilanciarsi: “Ho ricevuto corteggiamenti da vari partiti, da Azione a forze di centro, ma non voglio essere un voltagabbana. Prima voglio leggere i programmi e capire se esistono spazi per le mie idee. Di certo non tornerò in un partito che chiude gli occhi davanti alle ingiustizie”.
Una rottura che fa rumore
Il caso Saggiorato è destinato a far discutere. Non solo perché avviene in un momento di massimo consenso per Giorgia Meloni, ma perché tocca un tema sensibile come Gaza e il conflitto israelo-palestinese. La sua uscita, oltre a scuotere Fratelli d’Italia, apre un interrogativo più ampio: quanti giovani militanti, oggi, si riconoscono ancora nella linea del partito?






