Chi è abituato a comprare biglietti aerei all’ultimo minuto lo ha già notato: le occasioni lampo stanno diventando sempre più rare. Quella che per anni è stata una strategia vincente per risparmiare rischia di scomparire quasi del tutto. Dal 2026, secondo le previsioni del settore, gli aerei voleranno con pochissimi posti liberi e trovare un volo last minute a prezzo stracciato sarà l’eccezione, non la regola. Un cambiamento strutturale che segna una svolta nel modo di viaggiare e costringe i passeggeri a ripensare le proprie abitudini.

Aerei sempre più pieni: i numeri che spiegano il cambiamento
Il settore dell’aviazione commerciale si avvia verso un nuovo record. Le stime indicano che nel 2026 il tasso di riempimento dei voli raggiungerà l’83,2%, una percentuale mai toccata prima a livello globale. In pratica, significa che oltre otto sedili su dieci saranno occupati in media, lasciando pochissimo spazio a chi spera di acquistare biglietti scontati a ridosso della partenza. Per le compagnie aeree è una buona notizia, perché garantisce ricavi più stabili e prevedibili. Per i viaggiatori improvvisatori, invece, è un segnale chiaro: le offerte last minute non saranno più una costante.
L’estate resta il periodo più critico. Tra metà luglio e metà agosto, quando milioni di europei si spostano verso località di mare o grandi città turistiche, partire senza aver prenotato in anticipo diventerà una vera scommessa. Le compagnie low cost, che già oggi operano con aerei quasi sempre pieni, continueranno a puntare su questo modello. Su molte rotte, la disponibilità residua potrebbe esaurirsi settimane prima della data di partenza, rendendo quasi impossibile trovare posti liberi all’ultimo momento.
Perché la domanda cresce più dell’offerta e cosa cambia per i viaggiatori
Dietro la fine dei voli last minute non c’è solo la voglia di viaggiare, tornata forte dopo gli anni della pandemia. Il traffico aereo continua ad aumentare a livello globale, ma il numero di posti disponibili cresce più lentamente della domanda. Le flotte delle compagnie sono ancora ridotte rispetto alle esigenze attuali, anche a causa dei ritardi nelle consegne dei nuovi aerei e dei problemi tecnici che tengono a terra parte dei velivoli. Per compensare, i vettori sfruttano al massimo gli aerei già in servizio, prolungandone l’utilizzo giornaliero o mantenendo in volo modelli più datati.
In Europa, questo fenomeno sarà ancora più evidente. La stagionalità è molto marcata e concentra i flussi turistici in alcuni periodi dell’anno, come primavera, estate e festività natalizie. In questi mesi, i tassi di riempimento saranno altissimi e i prezzi tenderanno a salire. Esiste però una buona notizia per chi è flessibile: nei mesi meno richiesti, come novembre o febbraio, gli aerei saranno meno affollati e le tariffe più accessibili. Meno frequenze, ma anche più possibilità di trovare buone occasioni.
Per tutti gli altri, il messaggio è chiaro: il futuro dei viaggi passa dalla pianificazione. Prenotare con largo anticipo, monitorare le tariffe e valutare aeroporti o periodi alternativi diventerà sempre più importante. I voli last minute non spariranno del tutto, ma smetteranno di essere una strategia affidabile. Chi saprà adattarsi, continuerà a volare senza sorprese.






