Nel passaggio verso la Manovra 2026, mentre si attende di capire quali incentivi verranno davvero riconfermati, una parte importante dei bonus attivi nel Paese vive adesso le sue ultime settimane utili. Molti vengono da norme degli anni precedenti, altri sono stati rifinanziati in extremis, e quasi tutti puntano alle fasce con reddito medio-basso. È una mappa complessa che riguarda spese quotidiane, servizi di cura, elettrodomestici, perfino auto elettriche che nei mesi scorsi hanno registrato una corsa senza precedenti. Per milioni di famiglie è un periodo decisivo, perché alcune finestre si chiudono in fretta e altre hanno criteri più rigidi rispetto al passato.
La misura più discussa resta la social card “Dedicata a te”, che torna per il terzo anno consecutivo con un contributo da 500 euro caricati su una Postepay utilizzabile per prodotti di prima necessità. I Comuni hanno ricevuto a fine ottobre gli elenchi dei beneficiari e stanno completando l’invio delle comunicazioni. Per chi aveva già la carta, l’importo arriva direttamente, mentre i nuovi intestatari dovranno ritirare la propria tessera agli sportelli. C’è però una scadenza serrata: il primo pagamento va fatto entro il 16 dicembre, altrimenti l’intero importo viene cancellato. E tutto il credito dovrà essere utilizzato entro il 28 febbraio 2026. Il sostegno è rivolto a nuclei con Isee sotto i 15mila euro, con priorità alle famiglie più numerose e ai figli sotto i 14 anni.
In questo stesso quadro il bonus psicologo 2025 sta vivendo gli ultimi giorni disponibili. La domanda va inviata entro il 14 novembre, sempre tramite Inps, e nonostante il tetto di spesa molto più basso rispetto alle edizioni precedenti, le richieste hanno superato quota 220mila. Le risorse sono limitate: il finanziamento copre circa 6mila beneficiari, con importi variabili in base all’Isee. La quota massima, 1.500 euro, viene riconosciuta ai cittadini con reddito fino a 15mila euro; man mano che si sale di fascia, l’importo scende a mille e poi a 500 euro. Il voucher da 50 euro a seduta potrà essere utilizzato soltanto con psicologi iscritti all’Albo e aderenti alla misura. È una delle agevolazioni più richieste, anche per l’aumento generalizzato dei costi delle terapie.
La seconda metà di novembre vede anche l’arrivo del nuovo bonus elettrodomestici, dopo mesi di attesa. Dal 18 novembre partiranno le richieste per ottenere uno sconto fino a 200 euro su lavatrici, lavasciuga, forni, cappe, lavastoviglie e altri apparecchi di classe energetica elevata. La misura vale 48 milioni di euro e funziona tramite voucher da attivare su pagoPA. La finestra è molto stretta: una volta ottenuto il bonus, si hanno solo 15 giorni per utilizzarlo, poi decade. Lo sconto può arrivare al 30% della spesa totale e per chi ha un Isee inferiore a 25mila euro il contributo raggiunge il massimo. È un incentivo pensato per rinnovare gli elettrodomestici delle famiglie con maggiore difficoltà economica, in un momento in cui i costi dell’energia restano alti e l’efficienza pesa molto sulle bollette.

Un capitolo a parte riguarda il bonus auto elettriche, che ha registrato un esaurimento lampo delle risorse. Il 22 ottobre, nel cosiddetto click day, sono andati via in poco più di 24 ore i 595 milioni messi a disposizione. Adesso il Governo attende la liberazione dei fondi prenotati ma non finalizzati, che potrebbero riaprire una nuova finestra, seppur più contenuta. L’incentivo punta a svecchiare un parco auto con un’età media di 13 anni, uno dei più vecchi in Europa. Gli importi variano in base all’Isee e richiedono sempre la rottamazione di un veicolo termico. Per i redditi fino a 30mila euro il contributo può arrivare a 11mila euro, mentre tra 30 e 40mila euro scende di 2mila. Le micro-imprese interessate ai veicoli commerciali elettrici riceveranno un contributo del 30% fino a un tetto di 20mila euro. L’adesione altissima mostra che la domanda, rispetto agli anni passati, è cresciuta bruscamente.
Tra le misure rivolte direttamente alle famiglie c’è anche il bonus mamme, che resta attivo fino al 9 dicembre. Questa agevolazione riconosce 480 euro esentasse alle lavoratrici con almeno due figli e un Isee inferiore ai 40mila euro, purché abbiano un contratto a tempo determinato, siano autonome o professioniste con tre o più figli e il minore non abbia compiuto 18 anni. Per i contratti a tempo indeterminato e tre figli, gli incentivi previsti dalla Legge di Bilancio sono stati prorogati al 2026. È un contributo nato per sostenere l’occupazione femminile e attenuare i costi legati alla cura dei figli, ancora oggi tra i principali ostacoli al rientro delle madri nel mercato del lavoro.
Dal 2026 arriverà anche il nuovo bonus Tari, destinato a 4 milioni di famiglie con Isee fino a 9.530 euro, che potranno ottenere uno sconto del 25% sulla tassa rifiuti. La soglia si estende fino a 20mila euro per i nuclei numerosi con almeno quattro figli. L’agevolazione sarà applicata in automatico, senza domande, sulla base dell’Isee risultante dalla Dichiarazione Sostitutiva Unica. È un meccanismo simile a quello già adottato per i bonus sociali su luce, gas e acqua, che resteranno attivi anche nel 2025. L’accesso è sempre legato alla presentazione di un Isee aggiornato e all’intestazione della fornitura a uno dei membri indicati nella Dsu. Nel caso dei condomìni, la richiesta passa tramite il codice Pdr dello stabile, permettendo al Sistema Informativo Integrato di verificare i requisiti. Per il bonus idrico, invece, il contributo viene liquidato direttamente dal gestore entro sessanta giorni.
In un contesto economico segnato da inflazione, aumento dei tassi e spese quotidiane più pesanti, la corsa ai bonus di fine anno diventa una sorta di calendario parallelo. Ogni misura ha la sua data limite, le sue soglie, le sue condizioni precise. E molti nuclei rischiano di perdere agevolazioni utili senza accorgersene, perché le finestre sono brevi e spesso non è immediato capire se si rientra o meno nei requisiti. Le prossime settimane, per questo, saranno cruciali per chi vuole sfruttare gli incentivi ancora disponibili prima che la Manovra 2026 ridisegni – di nuovo – la mappa dei sostegni pubblici.






