Il tonno in scatola è presente quasi in ogni cucina italiana: pratico, versatile e perfetto per insalate, paste veloci o piatti estivi. Ma dietro la convenienza si nascondono insidie legate a qualità, gusto e sostenibilità ambientale.
Un’indagine condotta da Altroconsumo nel 2024 su 24 marche di tonno all’olio di oliva ha evidenziato grandi differenze. Alcuni prodotti hanno ottenuto punteggi alti, attestandosi su una qualità “ottima”, mentre altri si sono fermati su valutazioni mediocri.
Tra i peggiori risultati compaiono:
Mareblu (meno olio) – punteggio 55/100
Nixe (Lidl) – punteggio 55/100
As do Mar trancio intero all’olio di oliva – punteggio 59/100
Queste marche si distinguono per una qualità considerata solo sufficiente, con problemi legati a consistenza, gusto e trasparenza. Al contrario, marchi come Rio Mare “pescato a canna” (74/100) e Angelo Parodi trancio (73/100) hanno dimostrato di offrire un livello nettamente superiore.
La sostenibilità al centro: i giudizi di Greenpeace
Oltre al gusto, c’è un altro aspetto che non può essere trascurato: la sostenibilità della pesca. Greenpeace ha analizzato le principali marche di tonno in scatola vendute in Italia, valutandole sulla base di politiche ambientali, metodi di cattura e trasparenza verso i consumatori.
Metodi come la pesca con FAD (Fish Aggregating Devices) sono fortemente criticati perché causano il cosiddetto bycatch, ovvero la cattura accidentale di altre specie come delfini e tartarughe marine. Questa pratica non solo danneggia gli ecosistemi marini, ma mina anche la credibilità dei marchi che la utilizzano.
Tra le aziende valutate meglio troviamo AsdoMar, che negli ultimi anni ha implementato politiche più responsabili, evitando metodi dannosi e privilegiando la pesca a canna, molto più selettiva e sostenibile. Tuttavia, resta ancora da migliorare la piena tracciabilità dei prodotti lungo tutta la filiera.
Marche da evitare e alternative consigliate
Se guardiamo sia alla qualità del prodotto che alla sostenibilità, emergono due scenari ben distinti:
Marche da evitare (o valutare con cautela):
Mareblu meno olio
Nixe (Lidl)
As do Mar trancio intero
Marche consigliate:
Rio Mare pescato a canna
Angelo Parodi trancio
AsdoMar (linee sostenibili)
Queste ultime hanno dimostrato di garantire un equilibrio migliore tra gusto, lavorazione e responsabilità ambientale.
Come riconoscere un tonno in scatola di qualità
Quando sei al supermercato, ecco gli elementi da controllare per non sbagliare scelta:
L’etichetta: deve riportare la specie, la zona FAO di pesca e il metodo di cattura. Più trasparenza significa più affidabilità.
Il contenuto: meglio preferire tonno al naturale o in olio di oliva, senza eccesso di sale o additivi artificiali.
Il prezzo: un prezzo troppo basso può nascondere scelte produttive meno accurate. Spendere qualcosa in più spesso significa portare a casa un prodotto più sano e gustoso.
Le certificazioni: loghi come Dolphin Safe o Friend of the Sea indicano attenzione all’ambiente e agli ecosistemi marini.
Il tonno in scatola non è tutto uguale: ci sono marche che puntano alla qualità e altre che si accontentano di offrire prodotti mediocri. Dai test emerge che Mareblu, Nixe e alcune linee As do Mar sono tra le meno performanti, mentre Rio Mare, Angelo Parodi e le linee sostenibili AsdoMar restano le scelte migliori.
Essere consumatori consapevoli significa non solo pensare al portafoglio, ma anche alla salute e alla tutela del mare. La prossima volta che metti nel carrello una scatoletta di tonno, fermati a leggere l’etichetta: un piccolo gesto che può fare una grande differenza.






