Milano, 18 dicembre 2025 – In prossimità delle festività natalizie e del passaggio al nuovo anno, gli appassionati di astronomia e gli amanti del cielo notturno trovano un’occasione imperdibile per osservare uno degli ultimi fenomeni celesti dell’anno: la pioggia di meteore delle Ursidi. Questo sciame meteorico, attivo dal 17 al 26 dicembre, regala un suggestivo spettacolo che illumina le notti invernali con scie luminose provenienti dalla costellazione dell’Orsa Minore, particolarmente visibile nel cielo boreale.
Le Ursidi: caratteristiche e origine dello sciame meteorico
Le meteore delle Ursidi prendono il nome dal loro punto radiante, situato vicino alla Stella Polare nella costellazione dell’Orsa Minore. Una peculiarità che le distingue è la posizione elevata del radiante, che non scende mai sotto l’orizzonte, consentendo quindi l’osservazione dell’evento per tutta la durata della notte, a differenza di altri sciami che hanno un punto radiante più basso.
Questo fenomeno è associato alla cometa periodica 8P/Tuttle, il cui passaggio lascia una scia di detriti che, entrando nell’atmosfera terrestre, si incendiano creando le tipiche scie luminose. La cometa, osservata l’ultima volta nel 2021, tornerà a transitare nel sistema solare interno nel 2035. Durante il picco dello sciame, che quest’anno si attende tra il 21 e il 22 dicembre, è possibile osservare fino a 10 meteore all’ora, un numero che in passato ha raggiunto punte superiori in condizioni favorevoli.
Dove e come osservarle in Italia
La visibilità dello sciame è favorita quest’anno dall’assenza della Luna piena, con il picco luminoso che arriva due giorni dopo la Luna Nuova, garantendo cieli scuri e limpidi. Per godere appieno dello spettacolo, è consigliabile allontanarsi dalle aree urbane e dall’inquinamento luminoso, scegliendo luoghi aperti e rivolti verso il Nord, anche se le meteore possono apparire in qualsiasi parte della volta celeste.
In Italia, alcune delle località migliori per l’osservazione includono:
- Il Parco Nazionale del Gran Paradiso, tra Piemonte e Valle d’Aosta, noto per la qualità del cielo alpino;
- Le Alpi della Luna tra Emilia-Romagna e Umbria, con un basso livello di inquinamento luminoso;
- La Val d’Orcia in Toscana, con i suoi suggestivi paesaggi collinari vicino a Pienza e Montepulciano;
- Il Parco Nazionale del Gennargentu in Sardegna e il Parco Naturale Regionale delle Madonie in Sicilia, entrambi rinomati per i cieli scuri e limpidi;
- L’area di Ossana e Val di Sole in Trentino-Alto Adige, perfetta per osservazioni invernali.
Per l’osservazione delle meteore, non sono necessari strumenti ottici come telescopi o binocoli, in quanto il loro campo visivo limitato non è adatto a seguire le scie luminose. È invece importante munirsi di abbigliamento caldo e, se possibile, di qualche coperta e bevande calde per trascorrere piacevolmente la notte all’aperto.
Le Ursidi e il contesto delle festività natalizie
Le Ursidi arrivano in un momento in cui il tempo sembra rallentare, con le notti più lunghe e l’atmosfera delle festività che invita alla contemplazione. La presenza della cometa Tuttle e la costellazione dell’Orsa Minore, simbolicamente legata al Polo Nord celeste, offrono un quadro suggestivo per gli osservatori, unendo la scienza dell’astronomia a una dimensione quasi poetica.
Il Natale, che celebra la natività e l’inizio di un nuovo ciclo, si intreccia idealmente con questa osservazione celeste. La capacità di ammirare queste stelle cadenti durante le festività rappresenta un invito a guardare avanti, verso il 2026, con uno sguardo di speranza e meraviglia, come sottolineato anche nella riflessione culturale e filosofica contemporanea sulla “natività” come simbolo di nuovi inizi.
La magia delle Ursidi, con la loro eleganza discreta e la loro presenza costante nel cielo notturno, regala così un’ultima emozione astronomica al 2025, prima di salutare il nuovo anno con lo stupore di chi sa che ogni notte può raccontare una storia.






