Sul bordo della strada, tra il brusio delle auto e il continuo scroscio dei freni, uno scoiattolo si avvicina a una briciola abbandonata e comincia a mangiare senza fretta. La scena è diventata comune nei parchi delle città: animali selvatici che non solo tollerano il caos urbano, ma lo sfruttano. Qui non si tratta di aneddoti: osservazioni sul campo mostrano che alcuni scoiattoli preferiscono le aree dove il traffico è intenso e costante.
Lo spunto è semplice e visivo: in mezzo al rumore, certe specie trovano protezione dai predatori e aumentano la loro fiducia nell’ambiente. Un dettaglio che molti sottovalutano è che non è il volume momentaneo a contare, ma la regolarità del disturbo. Questo cambiamento di comportamento ha effetti concreti sulla convivenza tra fauna e città, e pone domande pratiche per chi si occupa di gestione urbana.
Il rumore come scudo
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Exeter ha studiato come gli scoiattoli grigi rispondono a diversi livelli di urbanizzazione, confrontando aree rurali, sobborghi e centri urbani. La metodologia era semplice: veniva lasciato del cibo in punti selezionati e si osservava quanto veniva consumato e quanto ne veniva lasciato indietro. I ricercatori hanno interpretato questi scarti come un indicatore del livello di comfort degli animali in quell’ambiente. Il dato più chiaro è emerso proprio lungo le strade molto trafficate, dove la presenza umana è intensa e il rumore del traffico è costante.
Secondo l’analisi, le aree rumorose ma intermittenti — per esempio vie dove il traffico è concentrato in alcune fasce orarie — risultano meno sicure per gli scoiattoli rispetto alle zone con un brusio continuo. La spiegazione è comportamentale: i predatori tendono ad evitare i luoghi affollati, e la costanza del disturbo rende lo spazio prevedibile agli animali. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che la prevedibilità del rumore vale quasi come una barriera di sicurezza.
Va anche ricordato che gli scoiattoli grigi sono una specie invasiva in molte aree, e il loro adattamento alle città incide sulla competizione con i scoiattoli rossi. Lo studio non dipinge un quadro univoco, ma mostra come comportamenti apparentemente controintuitivi siano il risultato di scelte ecologiche precise.

Impatto sulle città e sulle strategie di gestione
La presenza degli scoiattoli nelle aree ad alto traffico apre questioni pratiche. Per gli urbanisti e i gestori del verde pubblico, sapere dove gli animali si sentono più sicuri aiuta a pianificare spazi verdi e corridoi ecologici. Se le strade molto trafficate fungono da scudo contro i predatori, allora il modello urbano influisce direttamente sulla distribuzione delle popolazioni animali e sulla loro interazione con specie native.
Un altro punto da considerare è l’interazione con i cittadini: nei parchi urbani è comune che le persone lascino cibo, e questo può rinforzare l’abitudine degli scoiattoli a frequentare le aree più popolate. Chi vive in città lo nota ogni stagione: gli animali diventano più audaci e modificano i loro ritmi quotidiani. Un fenomeno che in molti osservano solo d’inverno è l’aumento di attività intorno ai luoghi di sosta delle auto, dove i sacchetti e gli scarti attirano la fauna.
Dal punto di vista ecologico, la tendenza suggerisce di non pensare l’urbanizzazione come un semplice fattore negativizzante. Al contrario, l’intensità e la costanza dell’attività umana possono creare nicchie favorevoli per alcune specie. Questo porta a valutare interventi mirati: presidio dei parchi, gestione dei rifiuti, educazione pubblica sul non alimentare la fauna selvatica. Un aspetto che molti sottovalutano è che piccole modifiche nella manutenzione del verde possono alterare significativamente la percezione di sicurezza degli animali.
Alla fine, la fotografia sul campo è chiara: nelle città europee e in altre regioni, la convivenza tra automobili, persone e animali sta ridisegnando gli equilibri locali. Un dettaglio concreto resta: osservando una aiuola vicino a una strada rumorosa si capisce subito come certe specie abbiano già adattato il loro comportamento agli spostamenti umani.






