Melbourne, 28 dicembre 2025 – Il comportamento di nascondere oggetti o cibo nei cani è un fenomeno che incuriosisce ed è stato oggetto di studio approfondito. Secondo ricerche recenti condotte da esperti come Mia Cobb, ricercatrice presso l’Animal Welfare Science Centre dell’Università di Melbourne, questo comportamento, noto come caching, ha radici profonde nella storia evolutiva del cane, che discende dal lupo e rappresenta una delle specie più antiche addomesticate dall’uomo.
Le radici ancestrali del comportamento di nascondere oggetti nei cani
Il cane domestico (Canis lupus familiaris), oggi compagno fedele di milioni di famiglie nel mondo, mantiene molte caratteristiche comportamentali dei suoi antenati selvatici. Il caching, ovvero l’atto di nascondere cibo o oggetti preziosi per un consumo futuro, è una strategia di sopravvivenza che i canidi adottavano per proteggere le riserve di cibo da eventuali predatori o dalla competizione. Questo comportamento è stato osservato non solo nei cani, ma anche in altre specie come scoiattoli, corvi e lupi.
La differenza principale sta nelle modalità di accumulo: mentre alcuni animali tendono a concentrare le scorte in pochi punti precisi, i cani selvatici preferiscono nascondere piccole quantità in molteplici luoghi diversi, riducendo così il rischio di perdere tutto in un colpo solo. Questa abitudine è rimasta impressa anche nei cani domestici, che spesso si vedono impegnati a seppellire i loro giochi o ossa in giardini o tra i cuscini del divano, quasi come fossero impegnati in una missione vitale.
Fattori genetici e ambientali alla base del caching
Il caching non è solo un retaggio genetico: in alcuni casi può essere amplificato da esperienze personali del cane. Cani che hanno subito traumi, come abbandoni o fame, possono manifestare una tendenza più marcata a nascondere oggetti, adottando questo comportamento come meccanismo di difesa contro l’insicurezza alimentare.
Inoltre, alcune razze selezionate per la caccia, come i Terrier o i segugi, mostrano una predisposizione maggiore a nascondere oggetti, probabilmente per via dell’istinto di conservazione e di protezione del bottino legato alla loro origine.
Quando il comportamento diventa problematico e come intervenire
Sebbene il nascondere oggetti sia un comportamento naturale, può diventare problematico quando si trasforma in un’ossessione, portando il cane a mostrare aggressività per difendere ciò che ha nascosto. In queste situazioni, è importante distinguere tra un comportamento normale e una manifestazione di stress o ansia.
Gli esperti consigliano di offrire al cane opportunità di esprimere questo istinto in modo costruttivo, attraverso attività come i tappetini da fiuto o giochi interattivi che stimolano la mente e riducono la noia. Questi strumenti aiutano a canalizzare l’energia del cane, prevenendo comportamenti compulsivi e mantenendo un equilibrio emotivo sano.
In caso di dubbi o preoccupazioni, è sempre raccomandato rivolgersi a veterinari o comportamentalisti animali qualificati, capaci di fornire indicazioni personalizzate e efficaci.
