Davanti a una piantina tridimensionale e a un visore, molti italiani oggi provano la sensazione di essere già dentro la casa che stanno per acquistare, senza averla mai calpestata. In Italia la casa resta un punto fermo: oltre il 76,7% delle famiglie vive in un immobile di proprietà, ma il modo di scegliere l’abitazione sta cambiando. I giovani e chi è nella fascia di età della Generation X guardano con interesse a strumenti digitali che replicano l’esperienza fisica: tour immersivi, modellazioni 3D e simulazioni che mostrano luci e arredi in tempo reale. Questa scena non è più confinata alle presentazioni di nuovi complessi residenziali; arriva anche sul mercato delle seconde mani e sui progetti di ristrutturazione, portando in primo piano domande pratiche sui costi, sull’accesso al credito e sulle aspettative di chi compra.
La visita virtuale che cambia decisioni e priorità
Le visite virtuali non sono più un semplice strumento promozionale: stanno diventando un criterio operativo nelle scelte d’acquisto. Secondo alcune ricerche, circa il 40% degli italiani sarebbe disposto a valutare una casa senza entrare fisicamente, percentuale che cresce fino al 63% se si considera un orizzonte di due-tre anni. Questo spostamento si registra in particolare tra Millennials e Gen X, che privilegiano rapidità e precisione nelle informazioni visuali. In molti casi la prima impressione arriva dallo schermo: la percezione della luminosità degli ambienti e la qualità degli infissi emergono spesso prima ancora della metratura ufficiale.

Un dettaglio che molti sottovalutano: la qualità della resa digitale influenza la fiducia del compratore tanto quanto una visita reale. I tour a 360 gradi, le planimetrie interattive e i render fotorealistici permettono di misurare distanze, simularne l’esposizione solare e valutare soluzioni d’arredo. Chi sceglie un immobile oggi valuta anche aspetti pratici come la gestione energetica: la efficienza energetica è un criterio citato da oltre il 30,2% degli intervistati, mentre la presenza di impianti smart sale nelle preferenze. Non sorprende che la domotica venga considerata fondamentale per il 6,6% delle persone, soprattutto in città dove il controllo da remoto di luci, riscaldamento e sicurezza è percepito come valore aggiunto.
Progettare a distanza: dalla ristrutturazione alla firma del contratto
Comprare una casa da ristrutturare richiede oggi capacità immaginativa e strumenti adeguati. La realtà virtuale e i visori 3D rendono possibile muoversi negli spazi ancora al grezzo, provare diverse soluzioni distributive e verificare l’effetto dei materiali. L’uso dell’intelligenza artificiale supporta scelte concrete: palette di colori, simulazioni di arredi e stime dei consumi possono essere generate in anteprima, riducendo errori e fraintendimenti con imprese e progettisti. Per chi acquista, questo significa ridurre l’incertezza, ma non elimina altri ostacoli pratici come i costi o il problema dell’accesso al credito.
Un fenomeno che in molti notano: nonostante le tecnologie, trovare la casa “perfetta” resta complicato. Prezzi elevati e limiti nei mutui spingono molte persone a rivedere le aspettative; solo il 6,8% di chi ha comprato negli ultimi due anni dichiara di aver trovato l’abitazione ideale. Qui la tecnologia gioca un doppio ruolo: da un lato aumenta la capacità di personalizzare, dall’altro mette in evidenza i compromessi necessari. In diverse aree d’Italia, dalle grandi città alle province, la realtà virtuale facilita incontri a distanza tra acquirenti, agenti e progettisti, rendendo la compravendita più trasparente. Alla fine, la firma può arrivare senza visite fisiche, ma la scelta resta modellata da vincoli concreti: costi, normativa e qualità dell’offerta, elementi che chi cerca casa continua a misurare attentamente.






