Multe record: italiani sempre più indisciplinati (o spremuti?)
Nel 2024 in Italia sono state sollevate multe per circa 2 miliardi di euro, con un aumento di oltre 300 milioni rispetto all’anno precedente. Si tratta di un dato impressionante che mette in luce due aspetti: da un lato la scarsa disciplina degli automobilisti, dall’altro la forte dipendenza dei comuni dalle contravvenzioni come forma di entrata. Alcune città, come Roma, Milano e Firenze, insieme ad altri grandi centri urbani, hanno incassato quasi 700 milioni di euro dalle multe, un dato che da solo racconta quanto pesi questa voce nei bilanci.
Ci sono anche esempi emblematici nei piccoli comuni. A Colle Santa Lucia, in provincia di Belluno, con appena 300 abitanti, il comune ha incassato poco meno di 800.000 euro: significa una media pro capite di quasi 2.000 euro per cittadino, pari a uno stipendio. Cifre che fanno discutere e che spingono i cittadini a cercare strumenti di difesa per non soccombere a quella che viene percepita come una tassa occulta.
Cosa cambia con le nuove norme
Il nuovo Codice della strada ha introdotto modifiche che potrebbero cambiare la vita di molti automobilisti. In particolare, i punti chiave riguardano la validità delle multe erogate con autovelox. Da oggi, infatti, la sanzione può essere contestata e il ricorso ha molte più probabilità di essere accolto se:
– L’autovelox non è regolarmente omologato con i requisiti richiesti dalla legge.
– L’autovelox è installato a distanze diverse da quelle indicate dalla normativa.
– Mancano informazioni chiare nel verbale, come il riferimento alla taratura o al decreto prefettizio che autorizza la postazione.
Questi dettagli tecnici diventano ora fondamentali. In molti casi, basta controllare il verbale per scoprire un vizio di forma capace di invalidare la multa. Ecco perché le associazioni dei consumatori raccomandano di leggere attentamente ogni clausola del documento ricevuto.
Le critiche delle associazioni dei consumatori
L’aumento vertiginoso delle multe ha sollevato polemiche da parte delle principali associazioni dei consumatori. Secondo queste realtà, molti comuni utilizzano le contravvenzioni come strumento per pareggiare i bilanci, senza reinvestire le risorse nella sicurezza stradale o nella manutenzione delle strade. Una situazione che alimenta la sfiducia nei cittadini e che spinge sempre più persone a tentare la strada del ricorso.
Gli esperti sottolineano che l’applicazione rigorosa delle nuove norme potrebbe riequilibrare il rapporto tra cittadini e istituzioni, garantendo multe più giuste e riducendo gli abusi legati all’uso indiscriminato degli autovelox.
Come difendersi: i consigli pratici
Per capire se una multa può essere contestata o addirittura ignorata, è fondamentale verificare alcuni elementi:
– Omologazione e taratura dell’autovelox: se non sono citati nel verbale, la multa rischia di essere nulla.
– Posizionamento: la distanza e la segnaletica devono rispettare i parametri di legge, altrimenti la sanzione può essere annullata.
– Verbale incompleto: errori di compilazione, mancanza di dati o riferimenti normativi sono cavilli che spesso vincono in tribunale.
Infine, la tempistica: la notifica deve arrivare entro termini precisi, altrimenti la multa perde validità. Molti ricorsi vengono accolti proprio per errori di procedura.
Multe auto: cambierà davvero qualcosa?
La sensazione diffusa è che il sistema delle multe sia diventato una macchina per fare cassa più che uno strumento per la sicurezza stradale. L’introduzione di regole più severe sugli autovelox e sull’emissione dei verbali potrebbe segnare un punto di svolta, ma resta da capire quanto le amministrazioni locali saranno disposte ad adeguarsi.
Per i cittadini, intanto, la nuova normativa rappresenta un’occasione per difendersi con maggiore efficacia. Controllare ogni dettaglio della multa diventa non solo una possibilità, ma un vero e proprio dovere, per non rischiare di pagare sanzioni illegittime.
Una cosa è certa: d’ora in poi, aprire la busta della multa non sarà più soltanto un momento di rabbia, ma potrebbe diventare anche l’inizio di una rivincita legale contro errori e abusi.






