Raccogliere le castagne è una scena familiare in molte zone d’Italia: sacchi pieni, mani sporche di terra e il desiderio di tornare a casa per cuocerle. Ma la realtà è che trasformare quel bottino autunnale in castagne facili da sbucciare e gustose richiede tecnica e qualche accortezza pratica. Chi le compra già cotte lo sa: il problema non è solo il sapore, ma la consistenza e la facilità di rimozione della buccia, aspetti che spesso deludono chi le cucina alla cieca.
Negli ultimi anni alcuni chef hanno condiviso approcci semplici e replicabili; uno di questi approcci è stato mostrato in video pubblici da Bruno Barbieri, che spiega mosse concrete per evitare castagne troppo cotte o ancora crude. Un dettaglio che molti sottovalutano è proprio la preparazione preliminare: un piccolo gesto prima della cottura cambia il risultato finale. Qui sotto, ecco come organizzare la preparazione, la cottura in forno e la conservazione per ottenere castagne più facili da sbucciare e con un gusto bilanciato.
La preparazione: strumenti e il primo taglio che cambia tutto
Prima di accendere il forno, la fase di preparazione stabilisce buona parte del risultato. Serve un coltellino spelucchino ben affilato per praticare l’incisione corretta sulla buccia, una placca da forno coperta di carta stagnola, del sale fino per creare il letto isolante e un canovaccio pulito per la fase finale. Questi elementi non sono decorativi: il coltello evita scoppiettii in forno, la stagnola gestisce la diffusione del calore, il sale protegge la base delle castagne dal contatto diretto con la teglia. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la differenza tra un taglio orizzontale e uno troppo profondo: il primo permette alla buccia di aprirsi, il secondo infiltra umidità e rovina la polpa.
Per incidere, posizionate la castagna con la parte più bombata verso l’alto e praticate un piccolo taglio orizzontale lungo la superficie, senza arrivare alla polpa. È un gesto rapido, ma imprescindibile: il taglio crea una via di fuga per il vapore durante la cottura e facilita la sbucciatura immediatamente dopo. Se si vuole aggiungere aroma, preparate ora le scorze di agrumi, qualche foglia di alloro o una stecca di cannella, elementi che rilasciano profumo senza alterare la struttura della castagna. Un dettaglio che molti sottovalutano è lasciare le castagne a temperatura ambiente qualche minuto dopo il taglio: riduce la dispersione di calore in forno e contribuisce a una cottura più omogenea.

La cottura in forno: temperatura, tempo e il trucco del letto di sale
La tecnica di cottura proposta mette insieme pochi passaggi ma ben calibrati. Create sulla placca uno strato di sale fino coperto da un foglio di stagnola: questo fungerà da materassino e impedirà che le castagne si brucino a contatto diretto con la teglia. Disponete le castagne in un unico strato, con il lato inciso rivolto verso l’alto; per chi desidera un aroma più delicato, aggiungete sopra le castagne alcune scorze di arancia o qualche chiodo di garofano, lasciando però l’aroma sottile e non invadente. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che il tipo di forno influisce sul tempo: i modelli ventilati diffondono il calore più uniformemente, i forni statici richiedono attenzione al punto di esposizione al calore.
Impostate il forno su una temperatura alta, indicativamente tra 200 e 220°C, e lasciate cuocere per circa mezz’ora controllando gli ultimi minuti. L’incisione permetterà alla buccia di aprirsi senza che la castagna esploda; al contempo la base di sale riduce il rischio di bruciature localizzate. Appena tolte dal forno, disponetele su un canovaccio pulito e avvolgetele: il vapore residuo favorisce il distacco della cuticola interna, rendendo la sbucciatura molto più semplice. Questa fase di riposo non è solo pratica ma tecnica: il calore residuo continua la cottura per pochi minuti, stabilizzando la consistenza della polpa. Un dettaglio che molti sottovalutano è rispettare quei minuti di posa, perché sbucciarle troppo presto rende il lavoro più difficile.
Sbucciare, conservare e varianti per il palato
La rimozione della buccia parte dalla castagna ancora tiepida: mantenendole avvolte nel canovaccio per almeno qualche minuto il vapore facilita il distacco sia della scorza esterna sia della pellicina interna. Per sbucciarle, si consiglia di partire dall’incisione e procedere con movimenti decisi ma delicati; in diverse città italiane chi cucina castagne regolarmente usa ancora il coltello o le dita per separare i lembi della buccia. Un fenomeno osservabile in molte cucine è che sbucciare le castagne calde è più rapido rispetto a farlo a freddo: la temperatura è un alleato in questa fase.
Per conservare, le castagne possono essere raffreddate a temperatura ambiente e poi riposte in contenitori ermetici in frigorifero per conservarne l’umidità più a lungo, oppure trasformate in purea e congelate per usi successivi. Se l’obiettivo è mantenere la consistenza intera, occorre evitare l’umidità in eccesso e proteggere le castagne dall’ossidazione con contenitori chiusi. Per chi cerca varianti di gusto, provare a cuocerle con scorze di agrumi o un piccolo rametto di rosmarino aggiunge note aromatiche senza coprire la dolcezza naturale della polpa. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che, con il giusto metodo, le castagne fatte in casa possono diventare una risorsa versatile: da snack semplice a ingrediente per ripieni e dessert.






