Dal 2026 milioni di utenti rischiano di non poter più usare le app che oggi considerano indispensabili: WhatsApp, Instagram, Gmail e tante altre. Non è un falso allarme, ma un cambiamento reale legato alle nuove politiche di sicurezza e alla fine del supporto per i telefoni più vecchi. Ecco tutto quello che c’è da sapere, chi sarà colpito e come prepararsi.
Cosa succederà davvero dal 2026
La notizia ha fatto scalpore perché riguarda da vicino milioni di persone: alcuni smartphone non potranno più supportare le app principali. Ma non si tratta di un blocco improvviso, piuttosto di un insieme di cambiamenti graduali che si stanno già preparando.
Fine del supporto per sistemi operativi obsoleti
App molto usate come WhatsApp hanno già annunciato la fine del supporto per i telefoni che non possono aggiornarsi alle versioni più recenti di Android e iOS.
Dal 2025, ad esempio, WhatsApp non funziona più su dispositivi con Android precedente alla versione 5.0 e su iPhone con versioni più vecchie di iOS 15.1.
Dal 2026 questa politica continuerà ad ampliarsi: ogni anno nuovi modelli vengono esclusi perché non aggiornabili.
Nuove regole di Google per Android
Dal 2026 Google renderà obbligatoria la verifica dell’identità degli sviluppatori per tutte le app installate su dispositivi Android certificati.
Questo vale anche per le app scaricate fuori dal Play Store (APK, store alternativi). Se lo sviluppatore non è verificato, il telefono potrebbe rifiutare l’installazione.
L’obiettivo dichiarato è ridurre malware, truffe e software pericolosi, ma per alcuni utenti significherà non poter più usare app non ufficiali o “modificate”.
Il fattore Apple
Anche Apple aggiorna ogni anno la lista degli iPhone compatibili con iOS. Dal 2025 i modelli XR, XS e XS Max non possono più installare iOS 26, il che significa che nel giro di poco tempo alcune app richiederanno versioni troppo nuove per questi dispositivi.
Quali smartphone rischiano di più
A essere più a rischio sono i telefoni di 5-7 anni fa o più vecchi, che non ricevono più aggiornamenti del sistema operativo. Tra i casi concreti:
Vecchi Android: modelli bloccati a versioni precedenti ad Android 5.0 o che non possono salire oltre Android 8/9 rischiano di perdere progressivamente compatibilità con app moderne.
iPhone meno recenti: chi ha iPhone XR, XS, XS Max o modelli precedenti dovrà prepararsi: alcune app smetteranno di funzionare correttamente quando richiederanno versioni di iOS più aggiornate.
Smartphone non certificati Google: dispositivi con firmware alternativi o importati da mercati non ufficiali potrebbero non superare i controlli di verifica degli sviluppatori.
Perché stanno facendo questi cambiamenti
La decisione non nasce per caso, ma da motivazioni precise:
Sicurezza: i dispositivi vecchi non ricevono patch contro virus e attacchi informatici. Le aziende non vogliono correre rischi lasciando attivi telefoni vulnerabili.
Compatibilità: mantenere le app compatibili con sistemi troppo vecchi rallenta lo sviluppo e aumenta i costi.
Innovazione: molte nuove funzioni richiedono versioni moderne dei sistemi operativi, con API e hardware più recenti.
Riduzione delle truffe: soprattutto su Android, le app installate da fonti esterne possono essere pericolose. Con la verifica obbligatoria dello sviluppatore, Google vuole ridurre il rischio di malware.
Cosa cambierà per gli utenti
Per chi ha uno smartphone moderno, probabilmente non cambierà molto. Ma milioni di utenti con dispositivi più vecchi rischiano di trovarsi con app che smettono di aggiornarsi o smettono di funzionare del tutto.
Ecco gli scenari più comuni:
Un utente con un telefono del 2016-2017 potrebbe vedere WhatsApp bloccarsi perché il sistema operativo non è più supportato.
Chi usa app scaricate fuori dal Play Store potrebbe non riuscire più a installarle se lo sviluppatore non ha completato la verifica richiesta da Google.
Un iPhone XS nel 2026 potrebbe non riuscire a usare nuove funzioni di app come Instagram o Gmail, semplicemente perché non compatibile con iOS 26.
Come capire se sei a rischio
Per evitare brutte sorprese, ci sono alcuni controlli facili che puoi fare sul tuo telefono:
Vai in Impostazioni → Info sul telefono e controlla la versione del sistema operativo.
Verifica online i requisiti minimi delle app che usi di più (WhatsApp, Instagram, Gmail).
Controlla se il tuo modello riceve ancora aggiornamenti ufficiali: se non è così, rischi di rimanere indietro presto.
Se usi app da fonti esterne, assicurati che gli sviluppatori siano verificati: dal 2026 sarà obbligatorio.
Cosa puoi fare per prepararti
Se il tuo telefono è a rischio, ci sono alcune soluzioni pratiche:
Aggiorna sempre il sistema operativo quando possibile.
Fai backup regolari di chat, foto e dati: se perdi l’app o cambi telefono, non rischi di perdere tutto.
Evita app rischiose da fonti poco affidabili: prediligi Play Store o App Store.
Valuta un nuovo smartphone se il tuo è troppo vecchio: spesso un modello di fascia media recente costa meno di quanto si pensi e garantisce anni di aggiornamenti.
Dal 2026 non ci sarà un blocco totale, ma per milioni di utenti sarà un vero cambiamento: smartphone vecchi e app non verificate rischiano di non funzionare più. Non è allarmismo, è la naturale conseguenza dell’evoluzione tecnologica e delle nuove regole di sicurezza.
Chi usa un telefono aggiornato e scarica app solo da store ufficiali probabilmente non noterà grandi differenze. Ma chi si affida a dispositivi datati o ad app “alternative” dovrà prepararsi: il futuro delle app passa da sistemi sicuri, aggiornati e verificati.






