Quando si pensa a grandi opere ingegneristiche vengono subito in mente simboli come la Tour Eiffel a Parigi, il Colosseo a Roma o la Statua della Libertà a New York. Ma in pochi sanno che anche in Italia esiste una struttura che, per concezione e dimensioni, è stata paragonata alla Torre francese. Non è un monumento turistico, ma un’opera destinata al traffico quotidiano: il Ponte della Becca, in provincia di Pavia. Una costruzione che ha fatto la storia dell’ingegneria del Novecento, oggi purtroppo dimenticata e bisognosa di cure.
Un’opera visionaria all’inizio del Novecento
Il Ponte della Becca venne progettato all’inizio del secolo scorso, in un periodo in cui il ferro era il materiale simbolo del progresso industriale. La sua costruzione iniziò nel 1910 e fu completata in soli due anni, nel 1912. La sua funzione era chiara: collegare due sponde cruciali, quelle del Po e del Ticino, proprio nel punto della loro confluenza.
A livello ingegneristico rappresentò un primato assoluto: con i suoi 1.050 metri di lunghezza complessiva e la struttura reticolare in ferro a doppie diagonali, era la più grande opera di ferro d’Italia e una delle più imponenti al mondo, seconda solo alla Tour Eiffel di Parigi.

Il paragone con la Tour Eiffel
Perché questo ponte viene spesso accostato alla Torre Eiffel? La risposta sta nella tecnica costruttiva. Come la torre parigina, anche il Ponte della Becca adotta una struttura in ferro reticolare tubolare, basata su intrecci di travi diagonali che conferiscono solidità e leggerezza allo stesso tempo. Questo stile architettonico fu reso celebre da Gustave Eiffel, ingegnere che ha cambiato per sempre il volto delle grandi costruzioni europee tra Ottocento e Novecento.
Naturalmente il ponte e la torre hanno funzioni diverse: mentre la Tour Eiffel è un monumento turistico e simbolico, il Ponte della Becca è nato con finalità pratiche, per garantire il transito di veicoli e persone. Ma il paragone resta valido per la maestosità della struttura e per l’impatto che ebbe all’epoca della sua inaugurazione.
Un secolo di storia tra guerre e ricostruzioni
La vita del Ponte della Becca non è stata semplice. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu bombardato e in parte distrutto, perché rappresentava un collegamento strategico fondamentale. Dopo anni di sacrifici e ricostruzioni, nel 1950 venne riaperto al traffico, tornando a svolgere il suo ruolo centrale nella viabilità pavese.
Da allora, milioni di persone lo hanno attraversato in auto, in bicicletta o a piedi, spesso senza sapere di trovarsi davanti a un’opera ingegneristica studiata perfino nelle università come esempio di progettazione avanzata.

La funzione pratica e la poca notorietà
A differenza della Tour Eiffel, visitata ogni anno da milioni di turisti e mantenuta grazie agli introiti dei biglietti, il Ponte della Becca è un’opera di uso quotidiano. È attraversato dalla Strada Statale 618 ed è percorribile gratuitamente da chiunque. Proprio questa sua funzione “pratica” ne ha limitato la fama: non è mai diventato un’attrazione turistica, ma resta un pilastro fondamentale per la mobilità della zona.
Chi lo percorre a piedi si accorge subito della sua imponenza: le campate in ferro e le geometrie reticolari ricordano davvero lo stile di Eiffel, tanto da rendere evidente il paragone con la torre parigina.
Le difficoltà degli ultimi anni
Negli ultimi decenni il Ponte della Becca è entrato in una fase di degrado strutturale. La manutenzione straordinaria è sempre più difficile da sostenere con fondi pubblici, e da anni si discute della possibilità di costruire un nuovo ponte per sostituirlo. Questa ipotesi, però, divide l’opinione pubblica: da un lato c’è chi chiede una nuova infrastruttura più moderna e sicura, dall’altro chi vorrebbe salvare questo pezzo di storia ingegneristica italiana, considerandolo un patrimonio da tutelare.
Il ponte resta ancora oggi percorribile, ma il suo destino è incerto. C’è chi lo vorrebbe restaurato e trasformato in bene culturale da valorizzare, e chi invece ritiene inevitabile la sua dismissione per motivi di sicurezza e viabilità.
Un patrimonio da riscoprire
Il Ponte della Becca rappresenta molto più di un semplice collegamento stradale. È il simbolo di un’epoca in cui il ferro e la capacità ingegneristica italiana erano all’avanguardia in Europa. Nonostante non abbia la fama della Tour Eiffel, questa struttura merita di essere riscoperta, raccontata e difesa.
In Italia esiste una “Torre Eiffel” poco conosciuta ma di enorme valore: il Ponte della Becca in Lombardia. Un’opera che ha resistito a guerre, distruzioni e ricostruzioni, e che ancora oggi testimonia la grandezza dell’ingegneria del Novecento. Forse non attirerà milioni di turisti come la torre parigina, ma resta un capolavoro nascosto che meriterebbe maggiore attenzione e tutela.






