Philadelphia, 17 novembre 2025 – Dopo il successo planetario di “Skibidi Boppy”, un nuovo fenomeno virale ha conquistato i social media: “six-seven” (in italiano “sei sette”). Questo meme, nato negli Stati Uniti, ha rapidamente superato i confini nazionali, diventando un linguaggio condiviso tra bambini, adolescenti e adulti, tanto da essere consacrato come parola dell’anno 2025 dall’Oxford Dictionary.

L’origine e la diffusione del meme
Il meme “six-seven” è figlio dell’umorismo surreale e dell’arte del nonsense, un fenomeno che ha generato oltre 2 milioni di post con l’hashtag dedicato. La sua origine risale alla fine del 2024, collegato alla canzone “Doot Doot” del rapper Skrilla, che faceva riferimento alla 67th Street di Philadelphia. Tuttavia, il significato è stato rapidamente svuotato di senso logico, trasformandosi in un contenuto volutamente ambiguo, adatto a generare “brain rot”, ovvero un fenomeno di “marciume cerebrale” descritto come il deterioramento intellettuale dovuto all’esposizione continua a contenuti online brevi, surreali e di bassa qualità.
L’esplosione del trend è stata favorita da figure popolari come Taylen Kinney, giovane giocatore universitario di basket, che in un video ha valutato una bevanda Starbucks con un voto tra 6 e 7, mimando con le mani una bilancia. Poco dopo, è stato rilanciato da LaMelo Ball, playmaker statunitense degli Charlotte Hornets, alto 198 cm, il cui soprannome nella NBA è diventato “six-seven” per via della sua altezza (circa 6 piedi e 7 pollici). LaMelo Ball ha quindi contribuito a dare ulteriore visibilità globale al meme.
A completare la diffusione virale, un giovane tifoso noto come “Kid67” ha urlato “six-seven” durante una partita amatoriale di basket, riproponendo il gesto di Kinney, diventando così il volto simbolo del fenomeno. Recentemente, la popolarità del meme è stata riconosciuta anche nella cultura mainstream, con una citazione in un episodio di South Park.
Come si usa il meme “six-seven” e cosa rappresenta
“Six-seven” è principalmente un’interiezione o un intercalare usato per esprimere uno stato d’animo generico, spesso legato al divertimento o all’accordo informale, simile a “ci sto” o “ti capisco”. Il termine è spesso accompagnato da un gesto delle mani con i palmi rivolti verso l’alto, che simula una bilancia o un movimento di giocoleria, esprimendo un sentimento di indecisione o un “così così”.
Steve Johnson, responsabile del Dictionary Media Group, sottolinea come questo meme rappresenti “un inside joke, un segnale sociale e una performance” dove chi lo pronuncia non si limita a ripetere un tormentone, ma “sta gridando un sentimento”. Questa dinamica crea un senso di appartenenza e connessione emotiva nelle comunità online, soddisfacendo il bisogno di essere riconosciuti e compresi.






