Tutti lo riconosciamo, ma quasi nessuno conosce la sua storia pazzesca. Il simbolo delle Nazioni Unite, quell’iconica mappa del mondo abbracciata da rami d’ulivo, non è nato da un lungo e solenne concorso di design. È stato creato quasi per caso nel 1945, in fretta e furia, per una necessità molto più umile: decorare i tesserini d’ingresso per la prima, storica conferenza dell’ONU a San Francisco.
L’uomo dietro a questo schizzo improvvisato, diventato poi un emblema globale di pace, è l’architetto americano Donal McLaughlin. Ma dietro la semplicità del suo disegno si nascondono scelte geniali e messaggi potentissimi che hanno definito l’identità dell’organizzazione per sempre
Il designer: un architetto prestato allo spionaggio
Chi era Donal McLaughlin? Non solo un architetto. Durante la Seconda Guerra Mondiale, lavorava per l’Office of Strategic Services (OSS), il servizio segreto americano precursore della CIA. Il suo team fu incaricato di creare un logo per la conferenza di San Francisco. L’obiettivo era semplice: un simbolo che potesse essere stampato su una spilla da bavero di appena 2,7 cm.
McLaughlin, partendo da un disegno di un altro designer, creò in pochi giorni l’emblema. Curiosità: lo stesso team di McLaughlin contribuì a progettare l’aula del tribunale usata per i processi di Norimberga.
La mappa: un mondo senza un centro di potere
Il cuore del simbolo è la mappa del mondo. Ma non è una mappa qualsiasi. È una proiezione azimutale equidistante centrata sul Polo Nord. Una scelta tecnica che nasconde un significato politico potentissimo.
- Perché questa proiezione? A differenza dei classici planisferi che distorcono e ingigantiscono le nazioni del nord (come l’Europa e il Nord America), questa proiezione mostra tutti i continenti abitati in modo più equilibrato e, soprattutto, non pone nessuna nazione al centro.
- La prima bozza fu scartata: Inizialmente, la mappa era centrata sugli Stati Uniti, paese ospitante. Ma si capì subito che sarebbe stato un messaggio sbagliato. Si decise quindi di centrarla sul meridiano di Greenwich, la longitudine zero, per simboleggiare l’uguaglianza e l’universalità dell’organizzazione.

I rami d’ulivo: un simbolo di pace vecchio di millenni
Ad abbracciare il mondo ci sono due rami d’ulivo. La loro scelta non è casuale, ma affonda le radici nella storia dell’umanità.
- Antica Grecia: L’ulivo era sacro alla dea Atena e rappresentava la pace e la vittoria. Offrire un ramo d’ulivo era un gesto universale per chiedere una tregua.
- Tradizione biblica: Nella storia dell’Arca di Noè, è una colomba che porta un ramoscello d’ulivo a Noè, a significare la fine del diluvio e un nuovo inizio di pace tra Dio e l’uomo.
Nel simbolo dell’ONU, i rami rappresentano la speranza universale di pace che “abbraccia” e protegge tutte le nazioni del mondo.
Il colore: il blu come “l’opposto della guerra”
Anche il colore di sfondo della bandiera, adottata ufficialmente il 7 dicembre 1946, ha un significato preciso. Quel particolare punto di azzurro, oggi noto come “UN Blue” (Pantone 2925 C), fu scelto per una ragione molto semplice e potente: essere l’esatto contrario del rosso, il colore universalmente associato alla guerra, al sangue e al pericolo.
Il blu ONU vuole trasmettere calma, serenità, stabilità e neutralità. Un colore che non appartiene a nessuno, ma che rappresenta un ideale per tutti. Da un semplice badge disegnato in emergenza è nato così uno dei simboli più potenti e riconoscibili della nostra storia.






