Inventata dall’ex campione olimpico Jeff Galloway, la tecnica Jeffing sta conquistando sportivi e principianti. Si basa sull’alternanza di corsa e camminata, riduce il sudore e rende l’attività accessibile a tutti.
Fare sport è spesso una sfida: non sempre il tempo è dalla nostra parte e, soprattutto, non tutti riescono a sostenere l’impatto di un allenamento tradizionale fatto solo di corsa. È proprio qui che entra in gioco il Jeffing, una metodologia che negli ultimi anni si sta diffondendo in tutto il mondo come alternativa intelligente al running classico.
Cos’è il Jeffing e come funziona
Il termine Jeffing deriva dal suo ideatore, Jeff Galloway, ex atleta olimpico statunitense. La tecnica si basa su un principio tanto semplice quanto efficace: alternare tratti di corsa a momenti di camminata veloce.
La formula più utilizzata prevede di correre per 1 minuto e poi camminare a passo sostenuto per 90 secondi, ripetendo il ciclo per tutta la durata dell’allenamento. Ma la struttura può essere personalizzata: i principianti possono iniziare con un rapporto 1:2 (1 minuto di corsa e 2 di camminata) e ridurre gradualmente la camminata con il miglioramento della forma fisica.
Questa strategia consente di abbattere due grandi ostacoli del running tradizionale: la fatica eccessiva e la sudorazione intensa, rendendo l’attività fisica più accessibile e sostenibile.

I benefici per corpo e mente
Il Jeffing non è soltanto un modo più leggero di affrontare la corsa: i benefici si registrano sia a livello fisico che mentale.
Migliora le prestazioni complessive: alternare corsa e camminata evita il sovraccarico muscolare, consentendo di mantenere energie più a lungo.
Riduce il rischio di infortuni: i momenti di camminata permettono ai muscoli di recuperare, diminuendo il rischio di contratture e traumi.
Recupero più rapido: uno studio pubblicato sul Journal of Science and Medicine in Sport ha mostrato che chi pratica Jeffing riporta meno dolori muscolari e tempi di recupero più brevi rispetto ai runner tradizionali.
Maggiore benessere mentale: l’alternanza aiuta a gestire meglio la fatica, riducendo lo stress e mantenendo alta la motivazione.
Il risultato è un allenamento più equilibrato, che non sacrifica i benefici della corsa ma li distribuisce in modo più intelligente.
Perché non si suda come con la corsa tradizionale
Uno dei motivi che rende il Jeffing così popolare è la sensazione di minor affaticamento e sudorazione. Questo accade perché il corpo non è costretto a mantenere lo stesso livello di sforzo per lunghi periodi: i momenti di camminata permettono di abbassare la frequenza cardiaca, mantenendo comunque attiva la circolazione e il metabolismo.
In pratica, l’organismo lavora in modo costante ma senza raggiungere i picchi che fanno sudare abbondantemente, rendendo l’attività più gradevole e meno stressante.
Un allenamento adatto a tutti
Il Jeffing è inclusivo per definizione. Può essere praticato da chiunque: dai principianti che si avvicinano al running agli atleti esperti che vogliono affrontare lunghe distanze con un metodo meno usurante.
Per iniziare, il consiglio è di:
stabilire un ciclo semplice, come 1 minuto di corsa e 2 di camminata,
monitorare i progressi con un cronometro o un’app di running,
aumentare gradualmente il tempo dedicato alla corsa man mano che il corpo si abitua.
La costanza e l’ascolto del proprio fisico restano fondamentali. Jeff Galloway stesso sottolinea come la tecnica debba adattarsi alle condizioni personali: non esiste uno schema rigido, ma un metodo flessibile che ogni runner può personalizzare.
Dalle maratone alle passeggiate quotidiane
Un aspetto sorprendente del Jeffing è che non è solo per chi corre poco. Anche maratoneti esperti lo hanno adottato per migliorare la gestione della fatica in gare lunghe. Gli studi hanno dimostrato che i tempi finali di chi pratica Jeffing possono essere molto simili a quelli dei runner tradizionali, ma con il vantaggio di arrivare al traguardo in condizioni fisiche migliori.
Al tempo stesso, chi non ha grandi ambizioni sportive può usarlo come strumento per inserire più movimento nella vita quotidiana, trasformando una semplice passeggiata in un’attività strutturata che porta benefici reali a salute e umore.






