Ci sono luoghi che sembrano appartenere a un’altra dimensione, capaci di fermare il tempo e lasciare chi li visita senza parole. Rocca Calascio, il castello più alto d’Italia, è uno di questi. Situato a 1460 metri di quota, domina l’Abruzzo con una posizione panoramica unica: da qui lo sguardo spazia a 360 gradi sul Gran Sasso d’Italia, sul Parco nazionale dei Monti della Laga e su vallate che d’estate si tingono di verde brillante e in inverno si ricoprono di un manto di neve da cartolina.
Questa rocca, che per secoli ha sorvegliato il territorio, non è solo un monumento storico: è un’esperienza immersiva, un viaggio tra storia, natura e leggenda.
Le origini e la storia millenaria
Le prime tracce di fortificazione in quest’area risalgono probabilmente all’epoca romana, ma la vera svolta avvenne nel XII secolo, quando Ruggero II d’Altavilla, re di Sicilia, decise di edificare una roccaforte in grado di proteggere e controllare i confini montani. La posizione elevata permetteva infatti di avvistare da lontano eventuali nemici e di avere un punto strategico di osservazione sulle valli del Tirino e di Navelli.
Nel corso dei secoli Rocca Calascio passò sotto il dominio di importanti famiglie nobiliari, tra cui i Piccolomini e i Medici, subendo modifiche e ampliamenti soprattutto nel Quattrocento. L’architettura attuale riflette questa stratificazione: un corpo centrale in pietra, una cinta muraria merlata e quattro torri circolari agli angoli, che ancora oggi trasmettono un senso di imponenza nonostante le parziali rovine.
Il terremoto del 1703, che devastò L’Aquila e gran parte dell’Abruzzo, danneggiò gravemente anche la rocca, costringendo molti abitanti ad abbandonare il borgo. Per secoli Rocca Calascio rimase in stato di abbandono, fino agli anni ’80, quando un importante restauro (1986-1989) restituì dignità e sicurezza al sito, trasformandolo in una delle attrazioni più visitate dell’Appennino.
Un set naturale per il cinema
La bellezza sospesa e la posizione scenografica di Rocca Calascio hanno catturato anche l’attenzione del cinema internazionale. Non è un caso che sia stata scelta come location per pellicole celebri come “Ladyhawke” (1985) con Michelle Pfeiffer e Rutger Hauer, e “Il nome della rosa” (1986) con Sean Connery.
Il profilo della rocca, stagliato contro il cielo e circondato da montagne, è diventato negli anni un’icona visiva che ha fatto conoscere l’Abruzzo in tutto il mondo. Molti turisti arrivano qui proprio dopo aver visto le immagini del castello sul grande schermo, curiosi di vivere l’atmosfera magica di quei film.

Cosa vedere a Rocca Calascio
Visitare Rocca Calascio significa non solo ammirare il castello, ma vivere un percorso che unisce storia, architettura e natura.
Il ponte in legno: è l’accesso principale alla rocca e già regala un senso di avventura, come se si stesse varcando una soglia tra presente e passato.
Le mura e le torri: salendo tra i resti delle quattro torri circolari si percepisce ancora la funzione difensiva che avevano in epoca medievale.
Il panorama: il punto più alto offre una visuale spettacolare che spazia dal Gran Sasso alla Maiella, fino al Sirente-Velino.
La chiesa della Madonna della Pietà: poco sotto la rocca si trova questa chiesetta ottagonale del XVII secolo, costruita – secondo la leggenda – in segno di ringraziamento dopo la vittoria su una banda di briganti.
I dintorni: borghi e natura
Il fascino di Rocca Calascio è amplificato dai borghi che la circondano.
Calascio: il borgo sottostante, parzialmente abbandonato dopo il terremoto del 1703, oggi è stato in parte recuperato e offre scorci pittoreschi.
Santo Stefano di Sessanio: uno dei borghi più belli d’Italia, a 1251 metri d’altitudine, con torri, stradine lastricate e viste spettacolari sul Gran Sasso.
Navelli: patria dello zafferano, uno dei più pregiati al mondo, che colora i campi d’autunno con fioriture violacee.
L’Aquila: a 34 km, è il capoluogo regionale che conserva gioielli come la Basilica di Collemaggio, il Duomo e il Forte Spagnolo, oggi sede dell’Auditorium del Parco progettato da Renzo Piano.
Come arrivare e percorsi consigliati
Il castello si raggiunge solo a piedi, partendo dall’antico borgo di Calascio. Il sentiero, lungo circa 3,5 km, richiede meno di un’ora di cammino con un dislivello di circa 230 metri. È un percorso adatto a tutti, ma regala emozioni indimenticabili: ad ogni curva si aprono panorami sempre più ampi e suggestivi.
Da Roma: circa 2 ore in auto con l’A24, uscita L’Aquila Est, poi SS17 fino a Castelnuovo e SP8 per Calascio.
Da Pescara: A25 uscita Bussi-Popoli, poi SS153 e SS602/SP8 per Calascio.
In treno: stazione più vicina L’Aquila, proseguendo in autobus locali verso Castel del Monte e Rocca Calascio.
Un’esperienza tra storia e natura
Rocca Calascio non è un castello come gli altri. È un luogo che racconta mille anni di storia, ma allo stesso tempo regala un contatto profondo con la natura e con il paesaggio appenninico. Ogni stagione ha un fascino diverso:
Primavera: prati fioriti e cielo terso.
Estate: il verde intenso e i tramonti infuocati.
Autunno: colori caldi e le fioriture dello zafferano nei dintorni.
Inverno: neve che trasforma la rocca in una cartolina nordica.
Chi la visita non porta via solo fotografie, ma una sensazione di meraviglia che resta impressa a lungo.
Perché visitarla almeno una volta nella vita
Rocca Calascio è un luogo simbolico: rappresenta la forza dell’Abruzzo, la sua storia millenaria e la sua capacità di resistere al tempo e alle calamità. È uno di quei posti che riescono a mettere insieme cultura, paesaggio, spiritualità e suggestione cinematografica.
Salire fino al castello significa compiere un viaggio non solo geografico, ma anche emotivo: un tuffo nel passato che lascia chiunque senza parole. Per questo è considerata una delle attrazioni più belle d’Italia e un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita.






