Milano, 10 dicembre 2025 – Una gallery dei più incredibili infortuni del mondo del calcio. Già, perché a Natale evidentemente puoi… farti male anche così. Forse John Stones, difensore del Manchester City, stava sistemando una decorazione in cima all’albero di casa. Tutto tranquillo? Macché: strappo muscolare. Magari è inciampato in uno di quei fili di luci che si attorcigliano alle caviglie, oppure si è piegato per raccogliere una pallina e ha sentito i legamenti del ginocchio suonare una versione poco ortodossa di Jingle Bells. In ogni caso, il risultato non cambia: Stones è di nuovo infortunato e salterà la sfida di Champions al Bernabéu contro il Real Madrid. La colpa è davvero degli addobbi? In Inghilterra ne sono convinti. Così il 31enne si guadagna un posto d’onore nella galleria dei calciatori caduti nei modi più improbabili.
Gli infortuni più assurdi nel mondo del calcio
Gli esempi di infortuni assurdi non mancano: dita rotte in bagno, contratture da telecomando. Cole Palmer, oggi al Chelsea, venti giorni fa si è fratturato il mignolo del piede andando a sbattere contro una porta mentre, nel cuore della notte, si alzava per andare in bagno.
Episodi che agli inglesi capitano spesso. Anni fa il portiere David James si procurò una contrattura allungandosi sul divano per afferrare il telecomando; il mediano David Batty venne investito dalla sterzata del figlio in triciclo; Darius Vassell tentò di rimuovere un’unghia incarnita con un mini trapano da 135 watt; Darren Bent si lesionò il tendine della mano affettando cipolle per un soffritto natalizio.
Gli incidenti “italiani”: Higuaín, Nesta e Icardi
Incidenti assurdi si verificano ovunque, anche in Italia. Gonzalo Higuaín, ai tempi del Napoli, si tuffò da una barca davanti a Capri, finendo però contro uno scoglio: otto punti di sutura al mento.
Ma probabilmente il caso più famoso è un altro. Durante una pausa dagli allenamenti ai tempi della Lazio, Alessandro Nesta passò molte ore a giocare alla PlayStation. Talmente tante che sviluppò una tendinite alla mano/polso dovuta ai movimenti ripetuti del joystick. Risultato? Saltò alcune partite per un problema… da videogiocatore incallito (anche se lui attribuì l’infortunio a una partita).

Mauro Icardi non vuole essere da meno, anche se non c’è un singolo caso iconico come per Nesta, ma più episodi curiosi che lo hanno reso protagonista di “infortuni casalinghi” insoliti: un episodio abbastanza noto è un taglio alla mano causato da un piccolo incidente domestico (si parlò di un oggetto caduto o rotto). Nulla di grave, ma sufficiente per condizionare un allenamento. Un’altra volta saltò un allenamento per un forte torcicollo causato da un movimento brusco durante la notte. Non esattamente l’infortunio più “agonistico” possibile, o forse sì, come lo strappo al polpaccio per certe acrobazie sotto le lenzuola.

Infortuni al limite del grottesco
E non mancano casi al limite del grottesco. Il brasiliano Muricy Ramalho, negli anni ’70 al San Paolo, si vide prescrivere delle supposte e, fraintendendo le istruzioni, ne ingoiò una al giorno per una settimana, con conseguente indigestione. Ci sono poi gli infortuni di cui si preferisce tacere: Ever Banega che, dimenticato il freno a mano, si ritrova con la macchina che arretra e gli schiaccia il piede; Jari Litmanen ferito all’occhio dall’esplosione di una lattina di Coca Cola; il gallese Darren Barnard che scivola sulla pipì del suo cane e si frantuma il ginocchio.
C’è poi Emerson, il Puma della Roma e poi della Juventus, che alla vigilia dei Mondiali 2002 decide di fare il portiere per scherzo: indossa i guanti, invita i compagni a tirare, si tuffa e si lussa la spalla, dicendo addio al Mondiale. Sorte simile per il portiere spagnolo Santiago Cañizares: mentre si rade, gli cade una boccetta di profumo che si frantuma e una scheggia gli recide il tendine del piede.
Dalla panchina… alla barella
Gli infortuni non risparmiano neppure la panchina: nel 2008, durante Parma-Milan, Dida si alza nell’intervallo e viene colpito da un violento mal di schiena che richiede l’intervento della barella.
Peggio ancora andò ad Aldo Maldera, ex Milan e Roma, allora alla Fiorentina. Ottobre 1986, Oporto: Boavista-Fiorentina di Coppa Uefa. Nei supplementari, mentre si scalda, finisce con un piede in un secchio e, irritato, lo scalcia. Entra comunque in campo, tira un rigore e lo sbaglia: Fiorentina eliminata. E addio secchio.






