“Se chiedo la separazione devo per forza lasciare casa?” È una delle domande più frequenti di chi vive una crisi coniugale. Molti rinunciano a separarsi proprio per paura di dover abbandonare l’abitazione, convinti che prendere l’iniziativa significhi automaticamente perdere ogni diritto. Una convinzione così diffusa da essere diventata una vera e propria leggenda metropolitana del diritto di famiglia.
La realtà, però, è diversa: non esiste nessuna regola che obbliga chi chiede la separazione a lasciare la casa familiare. La decisione spetta al giudice e non dipende da chi ha “rotto” il matrimonio, ma da criteri giuridici molto precisi.
Il principio che guida il giudice
Il criterio cardine è fissato dall’articolo 337-sexies del Codice Civile: la casa viene assegnata tenendo conto del superiore interesse dei figli.
👉 Questo significa che il giudice assegna l’abitazione al genitore collocatario, cioè quello presso cui i figli vivranno stabilmente o in modo prevalente. Lo scopo non è premiare un genitore e punire l’altro, ma garantire ai bambini continuità, stabilità e protezione del loro ambiente domestico.
La giurisprudenza è molto chiara: la casa non è un bene “premiale” per chi ottiene l’affidamento, ma uno strumento di tutela per i minori.
Esempio concreto:
Se la casa è di proprietà esclusiva del padre, ma i figli vengono collocati con la madre, il giudice assegnerà comunque la casa alla madre con i bambini.
Il padre, pur proprietario, dovrà lasciare l’immobile perché l’interesse dei figli prevale sulla titolarità del bene.
Quando non ci sono figli
Se la coppia non ha figli, oppure se i figli sono maggiorenni ed economicamente autosufficienti, il quadro cambia completamente. In questo caso, infatti, non è possibile assegnare la casa familiare a uno dei coniugi come misura assistenziale.
La giurisprudenza è unanime: l’assegnazione della casa non può servire a “proteggere” il coniuge economicamente più debole. Per quello esistono altri strumenti, come l’assegno di mantenimento.
Cosa succede allora?
Se la casa è di proprietà esclusiva di uno dei coniugi, sarà lui o lei a rimanere.
Se la casa è in comproprietà, nessuno ha diritto esclusivo: i due dovranno trovare un accordo. Possibili soluzioni:
uno acquista la quota dell’altro,
si vende l’immobile e si divide il ricavato,
in mancanza di accordo, si apre un giudizio di divisione che può portare anche alla vendita coattiva all’asta.
Uscire di casa prima della separazione: rischio addebito
Un’altra questione che preoccupa molte persone riguarda l’eventualità di lasciare la casa prima della separazione ufficiale.
In linea di principio, allontanarsi senza un accordo può essere considerato violazione del dovere di coabitazione e portare all’addebito della separazione (cioè la dichiarazione che la colpa della fine del matrimonio è di chi se ne è andato, con perdita del diritto al mantenimento).
Ma la Cassazione (sentenza n. 11032 del 24 aprile 2024) ha chiarito che l’abbandono non comporta automaticamente l’addebito, a patto che ci sia una giusta causa.
👉 La giusta causa coincide con la dimostrazione che la convivenza è diventata “intollerabile”. In altre parole, se prima di uscire di casa hai espresso formalmente la volontà di separarti (tramite un avvocato o un ricorso al tribunale), il tuo gesto non sarà interpretato come la causa della rottura, ma come la naturale conseguenza di una crisi già in atto.
In sintesi
Non è vero che chi chiede la separazione deve lasciare la casa.
La casa familiare viene assegnata in base all’interesse dei figli, non alla proprietà.
Senza figli minori, valgono le regole ordinarie di proprietà e comproprietà.
Lasciare la casa prima della separazione può portare all’addebito, ma non se ci sono motivazioni legittime e formalizzate.
Perché è importante conoscere queste regole
Conoscere la normativa aiuta a prendere decisioni consapevoli senza lasciarsi frenare da paure infondate. La legge non punisce chi chiede la separazione, ma tutela i minori e, nei casi senza figli, fa prevalere i normali diritti di proprietà.
Sapere come funziona davvero l’assegnazione della casa familiare può evitare conflitti inutili e aiutare a gestire una fase delicata con maggiore serenità e chiarezza.






