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Home Lifestyle

Canone Rai, attenzione: chi non lo paga rischia controlli, cartelle esattoriali e guai seri con l’Agenzia

by Andrea Casamassima
31 Agosto 2025
Canone Rai

Canone Rai | alanews.it

Ignorare il pagamento del Canone Rai può sembrare una scelta banale, ma in realtà apre la porta a sanzioni salate, recuperi forzati e controlli sempre più severi. Scopri cosa accade davvero e come tutelarti.

Cos’è il Canone Rai e chi è obbligato a pagarlo

Il Canone Rai non è una tariffa facoltativa, ma una vera e propria tassa sul possesso di un televisore, introdotta già nel secolo scorso e oggi riscossa in bolletta elettrica. L’importo annuale resta fissato a 90 euro (dal 2017), suddiviso in dieci rate mensili da gennaio a ottobre. Non importa se guardi Rai o altri canali: basta avere in casa un apparecchio atto o adattabile alla ricezione televisiva per essere tenuto al versamento.

Dal 2016 il canone è inserito automaticamente nelle bollette della luce, rendendo più difficile l’evasione. Nonostante ciò, ogni anno migliaia di famiglie tentano di non versarlo, rischiando però conseguenze legali ed economiche non indifferenti.

Le prime conseguenze: multe, interessi e avvisi dell’Agenzia

Chi non versa il Canone Rai riceve dapprima una notifica dall’Agenzia delle Entrate, che invita a regolarizzare la propria posizione. Se l’invito viene ignorato, scattano sanzioni amministrative che possono variare da 103 a oltre 500 euro, a cui si sommano interessi di mora calcolati giorno per giorno. In pratica, un debito di 90 euro può lievitare velocemente fino a cifre ben più alte.

Gli strumenti di controllo si sono fatti molto più sofisticati: grazie agli incroci tra bollette, dati fiscali e anagrafe tributaria, l’Agenzia riesce a individuare con precisione i morosi. Credere di “sfuggire” è ormai quasi impossibile.

Quando scatta il recupero forzato e cosa rischi davvero

Se il mancato pagamento si protrae, l’Agenzia delle Entrate iscrive il debito a ruolo, avviando il recupero crediti. A quel punto, oltre ai solleciti, il contribuente rischia:

  • fermi amministrativi su auto e moto;

  • pignoramenti su beni mobili e immobili;

  • blocchi su stipendi o pensioni in caso di somme consistenti.

Un dettaglio importante: il mancato pagamento del Canone Rai non comporta mai il distacco della corrente elettrica. Le due cose restano separate: la bolletta viene saldata regolarmente per la parte di consumo, mentre il debito per il canone segue la propria strada fiscale.

La legge concede all’Agenzia fino a 10 anni di tempo per riscuotere le somme dovute: chi pensa di farla franca rischia quindi di ritrovarsi con cartelle esattoriali anche a distanza di anni.

Le esenzioni previste e come ottenerle

Non tutti sono obbligati a versare il canone. Esistono categorie esenti che, con la giusta documentazione, possono liberarsene:

  • gli over 75 con reddito familiare inferiore a 8.000 euro annui;

  • chi non possiede alcun televisore, purché lo dichiari con modulo formale all’Agenzia delle Entrate;

  • diplomatici, militari NATO o delle Forze Armate ospitati in strutture dedicate;

  • persone ricoverate stabilmente in case di cura, se l’utenza elettrica resta intestata a loro ma l’appartamento è sfitto.

Le scadenze sono precise: entro il 31 gennaio per l’esenzione annuale o entro il 30 giugno per la seconda metà dell’anno. Senza una dichiarazione formale, il canone resta dovuto anche se non si possiede un televisore.

Come regolarizzare la posizione senza finire nei guai

Chi si accorge di essere in ritardo può ricorrere al ravvedimento operoso, uno strumento che consente di pagare il dovuto con una sanzione ridotta e interessi minimi. È sempre meglio intervenire in questa fase piuttosto che attendere le cartelle esattoriali, dove l’importo finale può moltiplicarsi.

Se invece ci sono errori nell’addebito (ad esempio canone non presente in bolletta), è possibile versare tramite modello F24 con i codici tributo dedicati e comunicare la situazione all’Agenzia delle Entrate per evitare irregolarità future.

Il mancato pagamento del Canone Rai non è una leggerezza senza conseguenze: le sanzioni sono salate, i tempi di recupero lunghi e le azioni esecutive severe. L’unica strada sicura è regolarizzare la posizione o richiedere l’esenzione se si rientra nei casi previsti. Essere informati significa evitare brutte sorprese e proteggere il proprio portafoglio.

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