Oggi, 9 ottobre, il calendario intreccia fede, ribellione e arte. Dal santo che camminò con la testa in mano al rivoluzionario che sognava la libertà, fino al musicista che immaginava un mondo senza confini. È una data che attraversa secoli e ideali, unendo spiritualità, politica e cultura pop in un unico racconto di resistenza.
San Dionigi, il santo che camminò con la testa in mano
Il 9 ottobre la Chiesa celebra San Dionigi, primo vescovo e martire di Parigi, figura centrale del cristianesimo francese. Secondo la tradizione, Dionigi fu decapitato sul colle di Montmartre nel III secolo, durante le persecuzioni romane. Ma la leggenda vuole che, subito dopo l’esecuzione, raccolse la propria testa e la portò per chilometri fino al luogo dove oggi sorge la basilica di Saint-Denis, cuore spirituale della Francia.
Un’immagine potente, che attraversa i secoli come metafora di fede e resistenza. San Dionigi è venerato come patrono di Parigi, città che nel corso della storia ha conosciuto più volte la propria “decapitazione simbolica”: dalla Rivoluzione francese alle rivolte moderne, fino alle ferite del terrorismo. La sua storia resta un simbolo di sopravvivenza morale, capace di parlare anche all’uomo contemporaneo.

1967: la morte del Che, mito e contraddizione
Il 9 ottobre 1967, in una scuola del villaggio boliviano di La Higuera, veniva giustiziato Ernesto “Che” Guevara. Catturato il giorno precedente, fu ucciso per ordine del governo boliviano, con il supporto della CIA.
Da allora, il suo volto con il basco e la stella è diventato uno dei simboli più riconoscibili del Novecento. Per milioni di persone, rappresenta il mito della rivoluzione e della libertà. Per altri, resta la contraddizione di un’utopia armata, segnata dal sangue e dal fallimento.
Il Che è stato trasformato in icona globale, stampata su magliette, poster e bandiere, un simbolo pop di un ideale ribelle. Ma dietro il mito si nascondeva un uomo che credeva davvero nella necessità della lotta, anche violenta, per cambiare il mondo. E la domanda che la sua storia lascia in eredità resta la stessa: la rivoluzione nasce dalle armi o dalle idee?
1986: l’Italia dice sì al divorzio
Lo stesso giorno, ma nel 1986, l’Italia compiva un passo decisivo verso la modernità sociale. Con la piena applicazione della legge Fortuna-Baslini, il divorzio diventava una realtà giuridica consolidata, dopo anni di dibattiti e il referendum del 1974, che aveva respinto la sua abrogazione.
Fu una svolta culturale e civile. Il matrimonio smetteva di essere un vincolo indissolubile e diventava una scelta reversibile, più vicina alla complessità delle relazioni umane. Un cambiamento che segnò la nascita di una nuova idea di libertà personale e responsabilità affettiva, aprendo la strada a un’Italia più laica e consapevole.
John Lennon e Bella Hadid, due icone di epoche diverse
Il 9 ottobre 1940 nasceva John Lennon, genio dei Beatles, poeta della pace e ribelle dell’anima. Con la sua musica, Lennon ha dato voce a una generazione che sognava un mondo senza guerre né barriere. Imagine, la sua canzone più celebre, rimane un inno universale alla speranza e alla convivenza.
Nel 1996, a decenni di distanza, nasceva Bella Hadid, una delle modelle più influenti del panorama internazionale. Con il suo impegno per i diritti umani e la libertà di espressione, ha ridefinito il concetto di icona moderna, unendo immagine, attivismo e potere mediatico.
Due figure lontane nel tempo ma accomunate da un tratto: la capacità di rappresentare il proprio tempo e di spingersi oltre. Lennon con la sua musica e il suo pacifismo, Hadid con la sua voce digitale e il suo attivismo globale.
Un giorno che parla di coraggio e cambiamento
Il 9 ottobre è una data che attraversa fedi, ideali e rivoluzioni. Dal martirio di San Dionigi alla morte del Che Guevara, fino al messaggio di pace di John Lennon, ogni evento racconta una forma diversa di resistenza. È un giorno che insegna che la forza delle idee e del coraggio può sopravvivere a tutto — anche alla lama, alla sconfitta e al tempo.






