Oggi, 7 ottobre, la Chiesa celebra Nostra Signora del Rosario, una delle ricorrenze più antiche e sentite del mondo cattolico. Fu papa Pio V a istituirla nel 1571 come ringraziamento per la vittoria della Lega Santa a Lepanto, una battaglia che cambiò il corso della storia europea.
Lepanto: la battaglia che salvò l’Europa
La battaglia di Lepanto non fu solo un confronto militare tra flotte, ma uno scontro di civiltà. Da un lato l’Europa cristiana, che difendeva la propria fede e la propria identità, dall’altro l’Impero Ottomano, che cercava di estendere la sua influenza verso Occidente.
Nella notte del 7 ottobre 1571, il Golfo di Corinto divenne teatro di uno dei momenti più drammatici e simbolici del XVI secolo. Le navi cristiane, guidate da Don Giovanni d’Austria, affrontarono la potente armata turca in uno scontro che sarebbe passato alla storia. Il rosario, recitato nelle case e nelle chiese mentre i cannoni tuonavano sul mare, divenne un simbolo di resistenza e speranza collettiva.
La vittoria di Lepanto fu interpretata come un segno divino e trasformò il rosario in una preghiera popolare, diffusa in tutto il mondo cattolico. Oggi quella memoria torna come invito a riscoprire la forza del raccoglimento in un’epoca segnata dal frastuono.

7 ottobre 2001: l’inizio della guerra in Afghanistan
Quattro secoli più tardi, il 7 ottobre 2001, il mondo visse un altro punto di svolta. Gli Stati Uniti, insieme alla coalizione internazionale, diedero inizio ai bombardamenti in Afghanistan, sancendo l’apertura ufficiale della guerra al terrorismo dopo gli attentati dell’11 settembre.
Quella che doveva essere un’operazione militare rapida si trasformò nel conflitto più lungo della storia americana. Venti anni di guerra, oltre 170.000 vittime e un Paese tornato, nel 2021, sotto il controllo dei talebani. Il 7 ottobre è così rimasto una ferita aperta nella memoria collettiva, simbolo della fragilità delle alleanze e dell’incapacità dell’Occidente di costruire una pace duratura.
I nati oggi: Putin e Simon Cowell, due volti del potere
Il 7 ottobre segna anche la nascita di due personaggi molto diversi, ma accomunati dall’influenza esercitata nel loro campo.
Vladimir Putin, nato nel 1952 a San Pietroburgo, è da oltre vent’anni il volto del potere russo. Abile stratega e comunicatore, ha attraversato crisi internazionali, guerre e sanzioni, costruendo un sistema politico centrato su di sé. Nel bene o nel male, è diventato un simbolo dell’autoritarismo moderno e di una leadership capace di adattarsi ai mutamenti globali.
Sul versante dello spettacolo, Simon Cowell, classe 1959, ha ridefinito il concetto di talent show. Giudice spietato e produttore di successo, ha trasformato la ricerca del talento in un business globale, creando format che hanno cambiato per sempre il linguaggio della televisione. Dal sarcasmo ai successi discografici, Cowell rappresenta il potere della cultura pop e la sua capacità di dettare tendenze mondiali.
Il ricordo di Edgar Allan Poe, genio inquieto
Il 7 ottobre 1849 si spegneva Edgar Allan Poe, uno degli scrittori più influenti e tormentati della letteratura americana. Maestro dell’orrore e del mistero, è considerato l’inventore del racconto poliziesco moderno. Le circostanze della sua morte, avvolte nel mistero, hanno alimentato la leggenda di un uomo in bilico tra genio e follia.
Le sue opere — Il corvo, Il cuore rivelatore, Il pozzo e il pendolo — continuano a ispirare scrittori, registi e musicisti, trasformando Poe in un mito immortale del gotico universale.
Un giorno di fede, guerra e memoria
Il 7 ottobre unisce spiritualità, conflitto e potere. Da Lepanto ad Afghanistan, da Putin a Poe, la storia attraversa secoli diversi ma conserva un filo rosso: il rapporto dell’uomo con la forza, la fede e il destino. Una data che ricorda come ogni vittoria, ogni parola e ogni scelta, lascino un’eco destinata a durare nel tempo.






