Il 5 novembre è una data che sa di fuoco e resurrezione. È la scintilla della rivolta, la voce della fede, la prova che nulla è mai davvero perduto. Dal profeta Zaccaria al boxeur George Foreman, la giornata attraversa secoli di storia e umanità, tra profezie divine e pugni terreni.
San Zaccaria, il profeta che imparò il silenzio
Il santo del giorno è San Zaccaria, padre di Giovanni Battista e simbolo di una fede che nasce dal dubbio. Nella narrazione evangelica, Zaccaria perde la parola per aver messo in discussione la promessa di Dio, ritrovandola solo dopo la nascita del figlio. È il profeta del silenzio e della fiducia, il patrono di chi cerca segni, ma deve imparare ad ascoltare.
In un tempo in cui le parole corrono più veloci delle intenzioni, la sua figura torna attuale: ci ricorda che la fede, come la vita, ha bisogno di pause, di ascolto, di spazi vuoti per accogliere l’essenziale.
1605: la notte della polvere e del fuoco
È il 5 novembre 1605. Sotto il Parlamento inglese, tredici uomini preparano barili di esplosivo. Vogliono far saltare tutto: il re, la Camera dei Lord, il sistema protestante che opprime i cattolici. A guidarli, Guy Fawkes, il volto che diventerà leggenda.
Il complotto — la Congiura delle Polveri — fallisce all’ultimo momento. Fawkes viene scoperto, torturato e impiccato, ma il suo gesto sopravvive nei secoli.
Oggi la sua maschera, resa celebre dal fumetto e dal film V for Vendetta, è simbolo di ribellione, protesta e disobbedienza civile. Dalla Bonfire Night in Inghilterra ai movimenti globali per la libertà digitale, il volto di Fawkes è diventato icona universale dell’anonimato e del dissenso.
Un paradosso: un fallimento trasformato in mito. Un’esplosione mai avvenuta che ancora accende fuochi di libertà.

1994: George Foreman, il ritorno del gigante
Saltiamo al 1994. È la notte di Las Vegas. George Foreman, 45 anni, padre di dieci figli, torna sul ring vent’anni dopo la sconfitta con Muhammad Ali. Di fronte a lui, il giovane campione Michael Moorer, 19 anni più giovane. Tutti lo danno per finito.
Ma al decimo round, Foreman piazza un destro perfetto. Moorer crolla. Il pubblico esplode. Foreman, con il sorriso largo e la croce sul petto, alza le braccia: è di nuovo campione del mondo dei pesi massimi, il più anziano della storia.
Non è solo una vittoria sportiva. È una parabola di riscatto. Il predicatore che aveva lasciato il ring per la fede torna per dimostrare che non esistono limiti d’età alla volontà. “Non ho vinto per battere qualcuno — dirà — ho vinto per battere il tempo.”
Due rinascite, un’unica lezione
Il 5 novembre è una data che intreccia fede e coraggio. Zaccaria ritrova la voce, Fawkes perde la vita ma conquista l’eternità, Foreman riconquista la gloria a quarantacinque anni.
Tre storie diverse, unite da un’unica costante: la forza di ricominciare, anche quando sembra impossibile.
Le stelle del giorno
Tra i nati oggi, due talenti dall’anima libera e anticonvenzionale: Tilda Swinton (1960), camaleontica, androgina, poetica — attrice che ha fatto dell’ambiguità un’arte — e Bryan Adams (1959), rocker romantico che ha messo in musica la nostalgia e la ribellione degli anni Ottanta.






