Il 12 novembre è una data che parla di unità e coraggio, ma anche di rivoluzioni, viaggi nello spazio e grandi talenti. Una giornata che attraversa secoli e frontiere, unendo la fede di un vescovo martire, l’ideale di un rivoluzionario espulso e la spinta dell’uomo verso l’infinito.
San Giosafat, il martire dell’unione
Il santo del giorno è San Giosafat Kuncewicz, vescovo e martire ucraino del XVII secolo, figura simbolo del dialogo tra Chiesa cattolica e ortodossa. Nato in Lituania, divenne monaco dell’ordine basiliano e si distinse per il suo impegno nella riconciliazione dei riti orientali con Roma.
Fu assassinato nel 1623 da una folla inferocita a Vitebsk, oggi Bielorussia, perché accusato di tradimento da coloro che si opponevano all’unione con la Chiesa cattolica. La sua morte, brutale e pubblica, fece di lui un simbolo di tolleranza religiosa e dialogo universale. Canonizzato nel 1867, San Giosafat è oggi patrono dell’ecumenismo: la sua figura resta attualissima in un’epoca segnata da divisioni spirituali e conflitti geopolitici, in particolare nell’Europa dell’Est.
1927: l’espulsione di Trotskij e la frattura del comunismo
Il 12 novembre 1927 segna una delle date più drammatiche nella storia del comunismo sovietico: Lev Trotskij, teorico della rivoluzione permanente, viene espulso dal Partito Comunista dell’Unione Sovietica.
Fu il punto di non ritorno nella lotta di potere tra Trotskij e Joseph Stalin, che stava consolidando la sua dittatura. L’espulsione non fu solo un atto politico, ma un messaggio chiaro: chi si opponeva al nuovo ordine stalinista sarebbe stato cancellato, fisicamente e ideologicamente.
Trotskij, esiliato e poi assassinato nel 1940 in Messico, rimane una delle figure più controverse e affascinanti del XX secolo. Simbolo della purezza rivoluzionaria per alcuni, utopista fallito per altri, rappresentò fino all’ultimo il volto perduto della rivoluzione russa.

1990: Atlantis e la conquista del cielo
Sessantatré anni dopo, un altro 12 novembre guarda verso l’alto. Nel 1990 la navetta spaziale Atlantis compie il suo primo volo operativo, portando in orbita un satellite segreto per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Con quella missione, l’Atlantis diventò un emblema dell’era spaziale americana, unendo scienza e geopolitica in un’unica traiettoria. Fu la quarta delle cinque navette costruite per il programma dello Space Shuttle e rimase operativa fino al 2011. La sua storia racconta la capacità umana di spingersi oltre i confini, in una corsa verso l’ignoto che è tanto esplorazione quanto ambizione di potere.
Oggi l’Atlantis è esposta al Kennedy Space Center di Cape Canaveral, monumento silenzioso alla curiosità che muove le stelle e agli uomini che hanno osato seguirle.
Nati sotto il segno dell’11/12: talento e sensibilità
Il 12 novembre è anche il compleanno di due stelle di Hollywood: Anne Hathaway, nata nel 1982, premio Oscar e volto dell’eleganza contemporanea, e Ryan Gosling, classe 1980, attore e musicista canadese capace di passare da film d’autore a successi globali come La La Land e Drive.
Entrambi condividono una qualità rara: la capacità di mescolare intensità e leggerezza, emozione e controllo. Nella loro carriera, come nella data che li accomuna, convivono il rigore e l’ispirazione.
Yves Montand, la voce che incantava la Francia
Il 12 novembre 1991 muore Yves Montand, cantante, attore e simbolo della cultura francese del dopoguerra. Nato Ivo Livi a Monsummano Terme, in Toscana, emigrò in Francia da bambino e divenne una delle voci più riconoscibili del Novecento.
Amato da Edith Piaf, compagno di Simone Signoret, protagonista di film memorabili come La guerra è finita di Resnais e Z di Costa-Gavras, Montand fu l’uomo che portò il romanticismo e l’impegno politico sulla stessa scena. La sua voce profonda e malinconica continua a essere un ponte tra arte e passione civile.
Un giorno di confini e di ponti
Il 12 novembre è una data che unisce ciò che sembra inconciliabile: religione e politica, cielo e terra, memoria e futuro. È il giorno in cui il mondo ricorda che ogni frontiera può essere attraversata, se c’è il coraggio di crederci.






