Con l’arrivo dell’autunno e l’aumento delle preoccupazioni legate al caro-bollette, il governo ha varato un bonus fino a 8.000 euro per chi decide di sostituire stufe e camini obsoleti. L’obiettivo è favorire una transizione ecologica nelle abitazioni italiane, riducendo l’impatto ambientale e migliorando l’efficienza energetica delle case. Una misura che si inserisce nelle politiche nazionali di riduzione delle emissioni e che, secondo le stime, potrà coinvolgere migliaia di famiglie entro la fine del 2025.
A chi è destinato il bonus da 8.000 euro
L’incentivo è rivolto esclusivamente ai proprietari di immobili residenziali, siano essi appartamenti in condominio o abitazioni indipendenti. Non rientrano, invece, le strutture destinate ad attività commerciali o industriali. Questo perché la misura è pensata per sostenere le famiglie nel rinnovamento degli impianti domestici, settore tra i più energivori e responsabili di emissioni inquinanti.
Il contributo può coprire una parte significativa della spesa per l’acquisto e l’installazione di un nuovo impianto. L’importo effettivo dipende dalle caratteristiche del sistema scelto, ma in ogni caso rappresenta un risparmio concreto per chi intende fare un passo verso soluzioni più moderne e rispettose dell’ambiente.ù

Quali impianti rientrano nell’agevolazione
Il bonus per stufe e camini non si limita a una sola tipologia di apparecchio. Rientrano nell’incentivo:
- Stufe a pellet di ultima generazione, caratterizzate da alti rendimenti e basse emissioni.
- Caminetti a legna moderni, progettati per ridurre le dispersioni di calore.
- Caldaie a condensazione, capaci di recuperare energia dai fumi di scarico e abbattere i consumi.
- Sistemi ibridi, che combinano più tecnologie (ad esempio pompa di calore e caldaia a gas).
La scelta dipende sia dalle caratteristiche dell’abitazione che dal clima della zona. In aree particolarmente fredde, l’installazione di impianti ad alta efficienza può ridurre sensibilmente i costi in bolletta e garantire un comfort abitativo maggiore.
Come richiedere il bonus entro il 31 dicembre 2025
Il termine ultimo per presentare la domanda è fissato al 31 dicembre 2025. Le richieste saranno accolte secondo l’ordine di arrivo, quindi gli esperti consigliano di non attendere gli ultimi mesi per evitare ritardi o esclusioni dovute all’esaurimento dei fondi.
Per ottenere il bonus è necessario dimostrare la sostituzione di un impianto obsoleto con uno conforme agli standard energetici previsti dal decreto. L’intervento deve essere effettuato da professionisti certificati e abilitati, che rilascino la dichiarazione di conformità.
I documenti richiesti sono:
- Fatture di acquisto del nuovo impianto.
- Certificazione energetica e dichiarazioni di conformità.
- Prova dell’installazione eseguita da un tecnico abilitato.
- Eventuali relazioni tecniche e fotografie, utili per velocizzare la pratica.
Una parte delle domande sarà sottoposta a controlli a campione da parte dell’Agenzia delle Entrate, che verificherà la regolarità degli interventi e la conformità degli impianti.
Perché conviene sostituire camini e stufe obsoleti
Secondo gli studi, i vecchi sistemi di riscaldamento domestico incidono pesantemente sia sull’inquinamento atmosferico che sui costi energetici delle famiglie. Sostituirli con soluzioni ad alta efficienza significa:
- Abbattere le emissioni nocive, migliorando la qualità dell’aria.
- Ridurre le spese per il riscaldamento fino al 30-40%.
- Aumentare il valore dell’immobile grazie a una migliore classe energetica.
- Usufruire di un contributo economico che copre gran parte dell’investimento.
Il bonus da 8.000 euro rappresenta quindi un’occasione concreta non solo per allinearsi agli standard ambientali richiesti dall’Unione Europea, ma anche per alleggerire in maniera significativa il bilancio familiare.






