Roma, 25 agosto 2025 – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso scetticismo riguardo a eventuali concessioni da parte della Russia nei colloqui di pace in corso, sottolineando che le dichiarazioni di Mosca non rappresentano vere aperture negoziali. Lo ha riferito Ukrainska Pravda, citando le parole del capo di Stato ucraino.
Zelensky: nessuna concessione reale da Mosca
Zelensky ha dichiarato: “Non credo che le cose dette dalla parte russa, ovvero che sono pronti a non continuare a occupare l’Ucraina, siano concessioni“. Il presidente ha poi aggiunto che l’offerta di ritirarsi da territori che la Russia non controlla non può essere considerata un vero gesto di distensione. Secondo Zelensky, le mosse di Mosca non configurano concessioni concrete per la pace.
Inoltre, sulla tempistica dell’incontro tra i leader, Zelensky ha spiegato che dipende esclusivamente da Russia e Usa, ricordando che sono stati proprio quest’ultimi a proporre un cessate il fuoco lo scorso 7 marzo, una proposta sostenuta da Kiev.
Contesto internazionale e posizione ucraina
In un quadro di tensioni geopolitiche ancora elevate, la posizione di Zelensky si inserisce in un contesto in cui la Russia continua a considerare gli Usa il suo interlocutore principale nei negoziati, come confermato dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Mosca ha inoltre affermato che l’Ucraina parteciperà ai colloqui “in un modo o nell’altro“, ma ribadisce che il dialogo prioritario resta quello con Washington.
Nel frattempo, le dichiarazioni internazionali sottolineano l’importanza di coinvolgere pienamente Kiev nei negoziati di pace. Il segretario generale della NATO Mark Rutte ha ribadito che “l’Ucraina deve essere coinvolta nei negoziati“.






