Pechino, 3 settembre 2025 – Nel 1.288° giorno di guerra tra Ucraina e Russia, si intensificano le tensioni sul campo mentre a Pechino si è tenuta una solenne parata militare per celebrare gli 80 anni dalla vittoria nella Seconda guerra mondiale nel teatro asiatico. Il presidente cinese Xi Jinping ha accolto nella storica piazza Tienanmen i leader Vladimir Putin e Kim Jong-un, sottolineando la necessità che il mondo scelga tra pace o guerra. Nel frattempo, l’Ucraina è stata colpita da un massiccio attacco notturno con droni e missili, che ha causato feriti e danni significativi.
Parata della Vittoria a Pechino: potenza militare e alleanze strategiche
La parata militare di Pechino ha offerto uno spettacolo imponente con la presentazione di nuovi armamenti avanzati, tra cui il carro armato di tipo 99B, il sistema di difesa aerea mobile HQ-11, il missile balistico intercontinentale DF-61, e il missile antinave ipersonico YJ-21. La manifestazione ha visto sfilare per la prima volta anche sistemi senza pilota terrestri e navali, oltre a nuovi caccia di quinta generazione come le varianti J-20S e J-35A.
Alla cerimonia, durata quasi due ore, si sono unite la stretta di mano tra Xi Jinping e Vladimir Putin e la presenza del leader nordcoreano Kim Jong-un, accompagnato per la prima volta dalla figlia Kim Ju-ae, la quale ha fatto il suo debutto in un evento multilaterale di tale portata. L’incontro ha sottolineato il rafforzamento delle alleanze geopolitiche tra Pechino, Mosca e Pyongyang, con la firma di accordi strategici come quello per il gasdotto Power of Siberia 2, che garantirà la fornitura di 50 miliardi di metri cubi di gas russo all’anno alla Cina.
Nel suo discorso, Xi ha lanciato un monito solenne: «Il mondo si trova di fronte alla scelta tra pace e guerra. La Cina è una grande nazione che non si lascia intimidire da nessun bullo». Il presidente ha inoltre affermato l’impegno cinese per uno sviluppo pacifico e per la costruzione di una comunità con un futuro condiviso per l’umanità.

Attacchi russi in Ucraina: emergenza sicurezza e reazioni internazionali
Nella notte, l’Ucraina è stata oggetto di un «massiccio» attacco con droni russi Shahed e missili balistici, con esplosioni udite anche a Kiev. L’attacco ha causato almeno tre feriti nella regione di Kirovohrad, con danni a dieci edifici residenziali e interruzioni di corrente elettrica. Un drone si è schiantato inoltre nella regione russa di Rostov, provocando ritardi nei trasporti ferroviari ma senza feriti.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato un nuovo accumulo di forze russe su vari settori del fronte, definendo Putin «riluttante a negoziare la pace» e impegnato a proseguire gli attacchi, ai quali l’Ucraina risponderà con contromisure asimmetriche.
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha ribadito l’intenzione di continuare i negoziati di pace, ma ha anche sottolineato la necessità di riconoscere le «nuove realtà territoriali» e di istituire un sistema di garanzie di sicurezza equo e indivisibile in Eurasia. Lavrov ha inoltre apprezzato il ruolo di iniziative diplomatiche provenienti da partner globali, inclusi i tentativi diplomatici dell’amministrazione americana.
Reazioni politiche e diplomatiche internazionali
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha commentato la parata di Pechino con un messaggio pungente, accusando Xi Jinping, Putin e Kim Jong-un di «cospirare contro gli Stati Uniti». Trump ha inoltre espresso delusione per l’assenza di un accordo di pace tra Mosca e Kiev, pur dichiarandosi vigile sulla situazione in Ucraina.
Sul fronte europeo, il presidente ucraino Zelensky ha annunciato un imminente incontro a Parigi con Ursula von der Leyen, Mark Rutte e altri leader europei per discutere le garanzie di sicurezza da offrire all’Ucraina. La cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, guidata da Emmanuel Macron e Keir Starmer, mira a stabilire un piano solido per la protezione ucraina in vista di un possibile accordo di pace, rafforzando la pressione sulla Russia.
Intanto, anche il premier slovacco Robert Fico è presente a Pechino, precisando però che non rappresenta l’Unione Europea.
In un clima di crescente tensione, l’attenzione internazionale si concentra dunque sia sul campo di battaglia ucraino, dove i combattimenti proseguono, sia sui tavoli diplomatici, dove si tenta di tracciare un percorso verso la pace.






