Nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’ambasciatore statunitense Mike Waltz ha ribadito con fermezza la posizione americana riguardo al conflitto in corso nella Striscia di Gaza. Waltz ha sottolineato che per porre fine alla guerra è necessario attribuire la responsabilità all’organizzazione terroristica nota come Hamas, evidenziando come le Nazioni Unite non abbiano ancora formalmente designato tale gruppo come tale.
La posizione degli Stati Uniti all’ONU sulla guerra a Gaza e Hamas
Durante il suo intervento, Waltz ha criticato quella che ha definito “attenzione ossessiva” del Consiglio di Sicurezza su Israele, richiamando le parole del presidente Donald Trump pronunciate la scorsa settimana all’Assemblea Generale dell’ONU: “Le parole vuote non risolvono le guerre. I fatti sì”. L’ambasciatore ha quindi ribadito che tutti dovrebbero inviare un messaggio unito a Hamas, esortando il gruppo terroristico a liberare gli ostaggi e a porre fine al conflitto.
Questa dichiarazione giunge in un momento di forte tensione internazionale, mentre altre figure di spicco, come il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa e l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al-Thani, insistono sulla necessità del rispetto del diritto internazionale e della diplomazia per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. L’emiro del Qatar ha ribadito l’impegno del suo Paese a proseguire gli sforzi diplomatici nonostante le difficoltà, sottolineando l’importanza di garantire accesso umanitario e rilascio degli ostaggi.
Hamas e il contesto internazionale
Hamas, organizzazione islamista sunnita fondata nel 1987 e riconosciuta come gruppo terroristico da Stati Uniti, Unione Europea e altri paesi, è al centro della crisi in Medio Oriente. Il gruppo ha lanciato il 7 ottobre 2023 un massiccio attacco a sorpresa contro Israele, provocando una guerra che non accenna a placarsi. Il movimento detiene il controllo della Striscia di Gaza e mantiene un duplice profilo politico e militare, con le Brigate Izzeddin al-Qassam come suo braccio armato.
Nonostante le violenze, fonti palestinesi riportate dalla Cnn indicano che Hamas sarebbe pronta ad accettare un piano di cessate il fuoco in 21 punti proposto dal presidente Trump, che include il rilascio degli ostaggi e un graduale ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza. Tuttavia, le accuse reciproche e le tensioni persistono, mentre la comunità internazionale cerca soluzioni per porre fine a un conflitto che continua a mietere vittime e a destabilizzare la regione.





