Bruxelles, 17 novembre 2025 – Il deficit finanziario dell’Ucraina si presenta come una sfida imponente nel contesto della guerra in corso e delle esigenze di ricostruzione previste nei prossimi anni. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha quantificato in una lettera inviata alle capitali europee il fabbisogno economico di Kiev, sottolineando come siano necessari almeno 70 miliardi di euro per il 2026 e ulteriori 64 miliardi per il 2027. Questi fondi sono fondamentali per colmare il divario tra le risorse disponibili e le necessità militari e civili che l’Ucraina dovrà affrontare.
Von Der Leyen, fabbisogno militare e finanziario di Kiev
Secondo la presidente della Commissione europea, l’Ucraina deve fronteggiare imponenti esigenze di bilancio, soprattutto per sostenere il potenziamento delle proprie forze armate e per garantire la protezione della popolazione e delle infrastrutture civili e militari. Il fabbisogno militare previsto per il 2026 ammonta a 103,2 miliardi di euro, dei quali Kiev può coprire solamente metà. Il restante deficit, pari a circa 51,6 miliardi, dovrà essere coperto dai partner internazionali, in aggiunta al necessario sostegno macrofinanziario. Von der Leyen ha inoltre evidenziato le tre opzioni allo studio della Commissione europea per finanziare i prestiti a Kiev, includendo anche l’uso degli asset russi congelati.

Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale
Le stime preliminari del Fondo Monetario Internazionale, basate sull’ipotesi che il conflitto si concluda entro la fine del 2026, indicano un fabbisogno residuo totale per il biennio 2026-2027 pari a 135,7 miliardi di euro. Queste cifre tengono già conto del supporto militare e finanziario promesso fino ad oggi all’Ucraina. La lettera di von der Leyen, visionata dall’ANSA, ribadisce come la comunità internazionale debba prepararsi a rispondere con nuove risorse per sostenere Kiev nel suo sforzo di stabilizzazione e difesa.
Il quadro delineato riflette la complessità della situazione in Ucraina, un Paese che secondo i dati aggiornati conta 37,8 milioni di abitanti e che continua a subire l’impatto della guerra iniziata nel 2022. La necessità di un sostegno finanziario massiccio si accompagna dunque a un impegno continuo della Commissione europea e dei suoi Stati membri nel fornire assistenza strategica e economica a Kiev.
Garanzie vincolanti per l’uso degli asset russi congelati
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha inviato una lettera ai 27 Paesi membri dell’Unione Europea illustrando le modalità con cui l’Ue intende garantire il sostegno finanziario all’Ucraina, soprattutto in relazione all’ipotesi di utilizzo degli asset russi congelati. Nel documento, il cui contenuto è stato reso noto oggi, si dettagliano le garanzie legali e finanziarie che gli Stati membri metterebbero a disposizione per assicurare la sicurezza delle operazioni finanziarie senza gravare direttamente sulle casse ucraine.
Nel passaggio cruciale della missiva, Von der Leyen sottolinea che per rendere possibile l’impiego degli asset russi congelati a sostegno dell’Ucraina, l’Unione riceverà da ciascuno Stato membro garanzie giuridicamente vincolanti, incondizionate e irrevocabili, basate sullo schema del Reddito Nazionale Lordo. Tali garanzie servono a tutelare i depositari centrali di titoli e istituti finanziari, come Euroclear, evitando che debbano affrontare rischi economici nell’ambito di queste operazioni.
La lettera specifica inoltre che le garanzie copriranno anche i rischi derivanti da trattati bilaterali di investimento relativi al congelamento e alla eventuale revoca del congelamento degli asset sovrani russi. Per ridurre al minimo tali rischi, sono previste misure di salvaguardia, come il divieto di eseguire lodi arbitrali legate all’immobilizzazione di attività russe all’interno dell’Unione Europea. L’obiettivo dichiarato è assicurare una protezione completa per gli Stati membri esposti e garantire certezza sia agli Stati garanti sia agli altri partecipanti.
Questa proposta si inserisce nel quadro dei negoziati in corso tra la Commissione europea e il Belgio, il quale deve ancora dare il via libera all’utilizzo dei beni congelati. La lettera di Von der Leyen rappresenta quindi un elemento chiave per superare le resistenze di alcuni Paesi e avviare concretamente questa terza opzione di finanziamento.
Opzioni multiple per il sostegno finanziario all’Ucraina
Insieme alla questione degli asset russi, la presidente della Commissione ha illustrato nel documento anche le altre due opzioni individuate per fornire un sostegno finanziario supplementare e tempestivo all’Ucraina. Le alternative sono:
- Sovvenzioni dirette da parte degli Stati membri, che non inciderebbero direttamente sul debito dell’Ucraina;
- Debito comune europeo, che comporterebbe un impatto sui bilanci nazionali;
- Prestiti con emissioni comunitarie, rimborsati tramite le riparazioni di guerra.
Von der Leyen ha sottolineato che queste tre opzioni non sono mutuamente esclusive e possono essere combinate o utilizzate in sequenza, purché siano rispettati i criteri fondamentali di rapidità, favorevolezza e scala adeguata. La necessità di avviare l’erogazione di fondi entro il secondo trimestre del 2026 impone scelte pragmatiche e flessibili, in modo da sostenere efficacemente lo sforzo bellico e il funzionamento dello Stato ucraino nei prossimi anni.
La presidente ha inoltre evidenziato che, data l’urgenza della situazione, le soluzioni finanziarie potranno essere concepite come temporanee e a tempo limitato, calibrate sulla base della loro efficacia e dell’impatto sui bilanci degli Stati membri.




