Il possibile incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump in Ungheria riaccende il dibattito sul mandato d’arresto internazionale emesso dalla Corte penale internazionale (CPI) nei confronti del leader russo. A chiarire la questione è intervenuta la stessa Corte dell’Aja che, in una nota ufficiale, ha ribadito l’“obbligo di arresto valido” in caso di ingresso di Putin sul territorio di uno Stato parte dello Statuto di Roma, come l’Ungheria.
Obbligo di arresto per Putin: cosa succede se vola in Ungheria?
La CPI ha sottolineato che, ai sensi dello Statuto di Roma, l’esecuzione delle sue decisioni dipende dagli Stati membri, che hanno il dovere giuridico e morale di cooperare. “Non spetta agli Stati decidere unilateralmente sulla fondatezza delle decisioni giuridiche della Corte”, spiega il comunicato, ricordando che ogni controversia inerente le funzioni giudiziarie è di competenza esclusiva della Corte stessa. Inoltre, il recesso dallo Statuto di Roma ha effetto solo un anno dopo la notifica ufficiale e non incide sui procedimenti già in corso.
Sul possibile vertice a Budapest, la Commissione Europea ha fatto sapere che, sebbene Putin e il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov siano inclusi nelle sanzioni che prevedono il congelamento dei beni, “non esistono divieti di viaggio specifici” nei confronti loro. Eventuali deroghe alle sanzioni devono però essere concesse singolarmente dai Paesi membri.
Vertice Trump-Putin e scenario internazionale
I preparativi per l’incontro tra Putin e Trump, con Budapest indicata come sede, grazie anche ai buoni rapporti tra Trump e il premier ungherese Viktor Orbán.
Sul fronte diplomatico, l’attenzione resta alta: mentre Zelensky ha respinto la proposta di tenere un bilaterale a Mosca, anche Austria e Svizzera si sono offerte come sedi per i colloqui di pace. Il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres ha espresso apprezzamento per gli sforzi diplomatici in corso, enfatizzando l’importanza di un dialogo inclusivo per una pace duratura.
Il nodo della Corte penale internazionale resta centrale nel dibattito, poiché l’eventuale presenza di Putin in Europa suscita interrogativi giuridici e politici sulla sua possibile detenzione, in un contesto internazionale che guarda con attenzione a ogni passo verso la risoluzione del conflitto in Ucraina.



